Insegnanti

I docenti italiani lavorano in media 36 ore settimanali

Obiettivo scuola, 18.4.2022.

Indagine Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani.

I docenti italiani lavorano in media 36 ore settimanali. Questo è il risultato che emerge da un sondaggio condotta dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani a cui hanno risposto 166 insegnanti della scuola secondaria di secondo grado.

Si tratta di un risultato molto importante che sfata il luogo comune secondo cui l’attività degli insegnanti è costituita unicamente delle ore di lezione passate in classe.

L’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, diretto da Carlo Cottarelli, promuove, attraverso analisi, ricerca e comunicazione, una migliore gestione della finanza pubblica e una maggiore comprensione dei conti pubblici nel nostro paese.

LE ORE D’INSEGNAMENTO

L’orario di lavoro dei pubblici dipendenti è di norma pari a 36 ore settimanali. Nel caso dei docenti, la funzione docente si articola in due parti:

  • Attività d’insegnamento quantificata in 18 ore settimanali nella scuola secondaria, 22 nella scuola primaria più due ore di programmazione e 25 nella scuola dell’infanzia.
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  • Attività funzionale all’insegnamento costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.

Pertanto mentre il numero di ore di insegnamento settimanali dei docenti è definito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Istruzione e Ricerca a seconda dell’ordine di scuola, lo stesso contratto non definisce chiaramente le ore che devono essere dedicate ai compiti diversi dall’insegnamento diretto.

Come è noto, però, i docenti (italiani e non) svolgono una serie di ulteriori attività extra-insegnamento nell’ambito della propria professione. Alcune di queste attività sono direttamente connesse all’attività didattica e riguardano la progettazione delle lezioni e delle verifiche, la correzione delle verifiche e delle esercitazioni, la partecipazione agli organi collegiali (consigli di classe, scrutini, dipartimenti, commissioni, colloqui con i genitori). Altre attività, aumentate significativamente nell’ultimo decennio, riguardano ulteriori adempimenti burocratici, come la compilazione del registro elettronico, le attività di formazione e di orientamento, la gestione dei rapporti con enti\soggetti esterni e la stesura dei rapporti sull’attività d’insegnamento.

Tra l’altro, una caratteristica peculiare del lavoro dell’insegnante è data dalle forti variazioni del carico di lavoro da svolgere, che non è uniforme durante l’arco dell’anno.

Al riguardo non esistono chiare statistiche ufficiali sul tempo speso dagli insegnanti in queste attività.

I risultati dell’indagine condotta dall’Osservatorio sugli insegnanti della scuola secondaria:

“suggeriscono che il totale di ore settimanali effettivamente lavorate sia in media di poco inferiore a 36, composto da 18 di insegnamento e da circa 18 aggiuntive. Questo ammontare settimanale è in linea con gli orari degli altri dipendenti pubblici. Pertanto, le ore contrattuali di lezione rappresentano soltanto il 50 per cento del carico di lavoro complessivo”.

Questo significa che le ore di attività funzionali all’insegnamento (ribadiamo non quantificate dal contratto collettivo nazionale) costituiscono una parte significativa del lavoro degli insegnanti, indipendentemente dal tipo di scuola (Licei, istituti tecnici o istituti professionali).

I risultati appaiano tra l’altro in linea con quelli dell’indagine indipendente commissionata dalla Provincia autonoma di Bolzano nel 2006, disponibile qui.

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I docenti italiani lavorano in media 36 ore settimanali ultima modifica: 2022-04-18T18:30:50+02:00 da
Gilda Venezia

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