Lucio Ficara, La Tecnica della scuola 2.6.2016
– Nel quartiere generale del Miur dove è presente il server che sta raccogliendo tutti i dati delle fasi B, C e D della mobilità, c’è grande riserbo sulla diffusione dei dati ufficiali delle mobilità 2016/2017.
Tra l’altro a causa della festa della Repubblica, che cade il 2 giugno in concomitanza con la scadenza delle domande della mobilità, al Miur hanno deciso di prorogare la scadenza di 24 ore. Per cui è stata prorogata al 3 giugno la scadenza delle domande di mobilità del personale docente, come per altro diffuso dal Miur sul suo sito web: “Si informa che le funzioni per la presentazione delle domande di mobilità delle fasi B, C e D sono prorogate sino al giorno 3 giugno con chiusura definitiva alle ore 24.00, dal momento che nella giornata del 2 giugno non saranno attive le funzioni di service desk”.
Tuttavia dal bunker del Miur, in modo riservato e ufficioso, arrivano i primi numeri della mobilità 2016/2017. È subito una sorpresa! I numeri sono molto più limitati di quanto era stato previsto. Siamo sotto, anche abbondantemente, alle 100 mila domande, quando invece si temevano numeri apocalittici. C’era chi temeva trasferimenti e passaggi fiume, tanto da pronosticare oltre 200 mila domande di trasferimento. Invece i numeri sono molto più piccoli: “92.286 domande inserite a sistema ma non inoltrate e invece 74.972 già inoltrate e messe in archivio delle istanze on line”.
Per la fase B della mobilità, riferita ai soli docenti entrati in ruolo entro il 2014, e che hanno chiesto trasferimento interprovinciale, dovrebbero essere state compilate 36.296 domande. Di queste 7.257 solo inserite ma non inoltrate e 29.039 già inoltrate e messe in archivio. Della fase B della mobilità, riferita ai neoassunti da concorso 2012 risulterebbero inserite 16.381 domande, mentre per la fase C della mobilità risulterebbero 36.609.
Il condizionale è d’obbligo, in quanto non si tratta di dati ufficiali, ma qualora dovessero essere confermati, questi numeri dicono qualcosa di veramente chiaro e preciso.
Che cosa dicono questi numeri di tanto chiaro? Dicono che il basso numero di trasferimenti interprovinciali dei docenti in ruolo entro il 2014, che tra le altre cose hanno chiesto, in alcuni casi, un solo ambito per non perdere la titolarità nella scuola, è essenzialmente dovuto al timore di finire triturati in una titolarità di ambito e soggetti alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici.
A gongolare, se questi dati fossero confermati, sarebbero i docenti che hanno fatto domanda di mobilità in fase C.
Infatti la maggiore insidia per loro di finire in qualche ambito sperduto a livello nazionale, era dovuto alla quantità numerica dei trasferimenti interprovinciali della fase B, che a quanto sembra uscirebbe ridimensionato rispetto ai pronostici.
Adesso si attende la conferma dei dati su citati e di conoscere la loro distribuzione su classe di concorso.
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I numeri della mobilità fanno ben sperare i docenti della fase C ultima modifica: 2016-06-02T21:03:39+02:00 da