inviato da Marta Zennaro, 5.7.2023.
Il Ministro Valditara sembra deciso ad intervenire con linee guida circa l’espressione del voto di condotta e delle sanzioni nei confronti degli allievi che non rispettano le regole della normale convivenza nell’ambito della scuola.
La causa scatenante è stato il caso della Professoressa di Rovigo colpita da pistolettate (per fortuna a pallini) da alcuni studenti mentre stava facendo lezione. Il Ministro, usando le prerogative degli ispettori ministeriali dell’URS Veneto, ha invitato il Dirigente Scolastico e il Consiglio di Classe ad un ripensamento sugli esiti dello scrutinio nel quale era stato riconosciuto il nove in condotta a uno dei colpevoli del gravissimo fatto.
Il Dirigente Scolastico ha riconvocato il Consiglio di Classe che ha rivotato per una valutazione di condotta più bassa dei tre allievi autori del fatto (da 9 a 7 e da 8 a 6). La decisione del Ministro è stata apprezzata dalla stragrande maggioranza dei media e sembra, dopo una consultazione fatta da Tecnica della Scuola, dalla stragrande maggioranza dei docenti.
Ma la questione non è finita qui.
In primis è anomalo che un Ministro agisca per intervenire sugli esiti di uno scrutinio, scavalcando l’autonomia degli organi collegiali della scuola.
Può diventare un precedente pericoloso di ingerenza nella valutazione di un Consiglio di Classe da parte di un organo superiore dal punto di vista essenzialmente amministrativo. Il fatto che il Consiglio di Classe incriminato abbia valutato in modo così bizzarro è sicuramente sintomo di come vengono spesso gestiti gli scrutini da parte del Dirigente Scolastico, convinto che la “sua” scuola non debba macchiarsi della vituperata “dispersione scolastica”, e da parte dei docenti troppo frequentemente proni alle indicazioni dirigenziali o paurosi dei famigerati “ricorsi”. Nel nome di uno stupido buonismo di stampo donmilaniano e di atteggiamenti da Don Abbondio alcuni docenti sono capaci di promuovere allievi che arrivano allo scrutinio finale con cinque, quattro insufficienze e dopo aver dimostrato pessima partecipazione alla vita scolastica. Ciò significa, anno dopo anno, che il loro lavoro non vale nulla, se non un meritato basso stipendio.
Peccato che la loro accondiscendenza determini effetti deleteri per tutta la categoria che sta perdendo sempre di più autorevolezza.
Ma il paradosso è che la vicenda rodigina sembra non finire.
I legali della famiglia hanno minacciato querele contro la professoressa perché non avrebbe riconosciuto sufficienti i tentativi di scusarsi fatti dai genitori al dirigente scolastico e, con una telefonata (sembra) alla stessa professoressa.
Alex Corlazzoli del Fatto Quotidiano è arrivato addirittura a definire inadeguato il comportamento della professoressa in classe. “Se ci fossi stato io non sarebbe uscito nessuno fino a che non avessero tirato fuori l’arma e mi avessero chiesto scusa”. Peccato che Corlazzoli insegni ai bambini delle elementari. Sarebbe interessante metterlo ad insegnare in un bell’Istituto Professionale, di quelli tosti, per vedere come si comporta in alcune situazioni critiche e come va a finire.
In questo momento la collega Finatti di Rovigo rischia ancora di essere oggetto di critiche inaccettabili da parte di persone incompetenti.
Rinnovo la mia personale solidarietà nei suoi confronti e la invito a non mollare.
Ben vengano le promesse linee guida su voto di condotta e sanzioni da parte del Ministero.
Va bene che con il sei in condotta ci sia automaticamente il debito in educazione civica da recuperare a settembre (potrebbe essere il caso di estenderlo anche al sette in condotta); va bene il ritorno della valutazione del comportamento alle medie e in generale un maggiore peso agli atti violenti; va bene anche la sanzione del lavoro socialmente utile che può sostituire l’attuale sospensione.
Ricordo di aver subito alcuni casi di “sospensione con obbligo di frequenza”, un ossimoro inventato dai geni del Ministero che comportava addirittura che gli studenti colpiti, pur essendo in classe, non potessero essere interrogati, partecipare al dialogo educativo, fare i compiti in classe…
Spero si faccia su questi temi un po’ di chiarezza.
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Il caso di Rovigo: riforma voti di condotta e sanzioni una prima valutazione ultima modifica: 2023-07-05T04:19:59+02:00 da