Il “caso” Marco Polo: la solita tempesta in un bicchier d’acqua

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 31.10.2019

– Come è noto, la stampa locale veneta ha dato grande rilevanza al fatto che al Liceo M.Polo di Venezia i docenti si siano opposti ad un incontro con le forze armate per il giorno 4 novembre 2019, nella ricorrenza della vittoria italiana nella prima guerra mondiale e il occasione della giornata delle forze armate. Sono intervenute alcune forze politiche e l’Assessore Donazzan della Regione Veneto chiedendo interventi repressivi e sanzionatori contro i “docenti ribelli”. Tutti sorvolano però sul fatto che l’incontro non era stato votato dal Collegio dei Docenti nell’ambito delle attività previste nel piano dell’offerta formativa e non era passato da delibera del Consiglio di Istituto.

Trovarsi di fronte ad un evento imposto senza il coinvolgimento dei docenti e degli studenti ha portato ad una giustificata resistenza da parte dei docenti contro una iniziativa che poteva essere condivisa se organizzata in tutt’altro modo.

Il Dirigente Scolastico ha giustamente trasformato una iniziativa “obbligatoria” in una partecipazione volontaria degli studenti e dei docenti alla conferenza delle forze armate. Restano sullo sfondo le inutili prese di posizione di alcuni docenti che in nome di un facile pacifismo ideologico scordano che le forze armate svolgono un ruolo essenziale nella vita democratica del Paese. Restano sullo sfondo le inaccettabili (e ridicole) dichiarazioni dell’Assessore Donazzan e di alcuni esponenti politici che hanno accusato i docenti  di tradimento e vilipendio alla Patria invocando ispezioni e chissà quali sanzioni. Una sorta di scuola di regime in cui la libertà di insegnamento viene piegata alle esigenze di una ininterrotta campagna elettorale.

La Gilda degli Insegnanti di Venezia è al fianco dei docenti e degli studenti che hanno contestato le modalità con le quali l’iniziativa è stata imposta. Troppe volte le scuole superiori diventano luoghi astratti dove enti ed istituzioni cercano uditori e partecipanti a conferenze che spesso sono inutili perdite di tempo. Sarebbe bene ricordare che a scuola si dovrebbe soprattutto studiare.

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Il “caso” Marco Polo: la solita tempesta in un bicchier d’acqua ultima modifica: 2019-10-31T14:53:25+01:00 da
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