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Il costo standard farebbe risparmiare 17 miliardi

TuttoscuolaNews,  n. 719 del  19.10.2015.  

Tra pochi giorni, il 27 ottobre, uscirà nelle librerie il saggio “Il diritto di apprendere. Nuove linee di investimento per un sistema integrato” di Anna Monia Alfieri, Marco Grumo e Maria Chiara Parola, edito da Giappichelli Editori di Torino, con prefazione della ministra dell’istruzione, Stefania Giannini.

La proposta forte del volume, destinata a far discutere, è quella contenuta nel quarto capitolo (“Un primo studio di simulazione in tema di determinazione del parametro di finanziamento ‘costo standard di sostenibilità’ da applicare alle scuole pubbliche italiane statali e paritarie”). Gli autori, sulla base di analitici calcoli effettuati su un campione costituito da 16 scuole paritarie di diverso grado e 5 scuole statali, giungono a definire un’ipotesi di costo standard per alunno che, se applicata a tutto il sistema pubblico (statali+paritarie), consentirebbe di risparmiare – rispetto ai costi dell’anno 2009, preso come riferimento: 54 miliardi) – ben 17 miliardi all’anno, come si sostiene nella tabella riassuntiva inserita nelle conclusioni del volume.

Cauto il ministro Giannini, che nella prefazione al volume, pur lodando l’impegno dei suoi autori, si limita a scrivere che “Questo libro contribuisce ad affrontare uno degli aspetti più importanti della riflessione in tale ambito: determinare i metodi e le ragioni per cui sarebbe utile calcolare il Costo Standard di sostenibilità per allievo, unificato a livello nazionale, ma che tenga conto delle forti differenze strutturali esistenti a livello regionale. Raggiungere questo obiettivo rappresenterebbe, infatti, un primo passo per comprendere meglio i criteri e i metodi di allocazione delle risorse pubbliche destinate all’istruzione e quindi un ulteriore passo per impostare correttamente il tema della libertà di scelta educativa”.

Giannini si rende conto della delicatezza politica della questione, e non va al di là dei condizionali (“sarebbe utile”, “rappresenterebbe un primo passo”…). Anche il sottosegretario Gabriele Toccafondi considera al momento più realistica la strada delle detrazioni fiscali per le famiglie che scelgono le paritarie.

Ma la prospettiva (tutta da verificare, ma indubbiamente allettante per i ministri economici) di un risparmio di 17 miliardi potrebbe – anche noi non andiamo oltre il condizionale – riaprire i giochi. Servirebbe però un grande progetto, qualcosa che assomigli alle riforme di Margaret Thatcher e Tony Blair nel Regno Unito: più (vera) autonomia per tutte le scuole, statali e non, e più responsabilità sui risultati, fino a chiudere le scuole, statali e non, manifestamente inefficaci.

Il costo standard farebbe risparmiare 17 miliardi ultima modifica: 2015-10-26T05:54:31+01:00 da
Gilda Venezia

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