dal blog di Gianfranco Scialpi, 21.7.2020.
Covid-19 ha certificato l’inadeguatezza di un modello di scuola basato sule lessico della finanza.
Il Covid-19 ha esaltato tutti i limiti di un modello di scuola basato sulla riduzione progressiva delle risorse. E’ giunto il momento di voltare pagina.
Il Covid-19 ha messo in crisi il nostro mondo
Il Covid-19 è un microrganismo che ha messo in crisi un certo modello elaborato dall’uomo. Ha ridato cittadinanza alla categoria del rischio, esaltando la precarietà della nostra esistenza. Il terremoto è stato sistemico. Nessun aspetto di questo modello può chiamarsi fuori. Stiamo vivendo un significativo momento di crisi. Il termine ha origine dal greco “krísis” che, contrariamente al comune sentire, ha un significato resiliente. In altri termini rappresenta un momento di riflessione per effettuare scelte e assumere decisioni in piena discontinuità con il passato. Ha scritto A. Einstein “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.”
La scuola non può chiamarsi fuori
Ovviamente la scuola non è estranea a questo ragionamento. Il Coronavirus ha messo in crisi un modello di scuola che la intende come una spesa, un bancomat. In questi mesi molti si sono accorti che questo modello sta rappresentando un problema per una ripartenza ottimale a settembre. Questa scuola è al capolinea! E’ un modello estraneo alla sua tradizione, imposto dal finanzcapitalismo (classi pollaio, chiusura di plessi sottodimensionati, riduzione del personale scolastico…) che sta favorendo la perdita di una generazione in termini di formazione e di socialità.
La storia cammina con le sue gambe, rendendo irrilevante l’azione dell’uomo e la sua presunzione di anticipare e governare gli eventi.
Ora è necessario cambiare pagina. E’ il tempo della scelte che affermi un nuovo modello di scuola con classi educative (12-15 alunni per classe) e conseguente aumento del personale scolastico con stipendi adeguati alla funzione che ricoprono, e edifici scolastici, adeguati e attrezzati per una didattica che sappia coniugare la tradizione con il nuovo. L’alternativa è il dissolvimento del futuro e quindi la “morte dell’uomo”.
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Il Covid-19 ha certificato la fine di un modello di scuola ultima modifica: 2020-07-22T05:28:12+02:00 da