dal blog di Gianfranco Scialpi, 29.4.2022.
Il decreto reclutamento e formazione. Se ne parla tanto, troppo. Forse serve a nascondere il nodo contrattuale ancora non risolto.
Il Decreto reclutamento e formazione
Il Decreto reclutamento e formazione. Molti sono gli interventi, le dirette dedicate al tema. Fuori dai contesti professionali, l’argomento attira poco interesse, confermando che lo scenario post-pandemico per la scuola è l’insignificanza.
Comunque quasi tutti convergono nell’evidenziare le criticità e la fumosità di alcuni passaggi. Interessante quanto ha dichiarato A. Giuliani (Direttore di tecnicadellascuola.it) che magistralmente riesce a sintetizzare i problemi. “Questo decreto reclutamento e formazione in realtà ha creato molti dissensi, in particolare sul fronte della formazione – esordisce il direttore -. Avrebbe dovuto premiare coloro che portavano avanti con merito un percorso di aggiornamento professionale, ma questo premio si è rivelato veramente minimale, perché ristretto a una cerchia di persone limitata: gli insegnanti. Oltretutto solo la metà di coloro che faranno domanda potranno accedere ai fondi e peraltro i fondi potranno essere elargiti dalle scuole al termine di un triennio, a partire dal 2024, non prima del 2027 quindi”
Distrattore rispetto al contratto
Interessante per la nostra riflessione è la prospettiva: 2024-2027. A questo aggiungo che prima si terranno le elezioni politiche che porteranno a un probabile cambio di scenario con la destra al governo. Infine, occorre tener presente che ogni Ministro dell’Istruzione è incline a lasciare un segno. Quindi tante sono le variabili che non consentono di anticipare il prossimo futuro.
Si parla poco o comunque non con la stessa frequenza e intensità del contratto 2019-21. Si preferisce disquisire su un tema che riguarda il prossimo futuro (forse), meno dell’immediato. Sono quaranta mesi che la scuola attende l’adeguamento stipendiale. La responsabilità è sicuramente del personale scolastico che appare apatico, se non rassegnato. Il 6% di adesione allo sciopero del 10 dicembre 2021 ne è l’esempio.
Eppure il mondo sindacale si sta muovendo, forse spinto da una base che in questo momento non si percepisce. S’inizia il 6 maggio con uno sciopero generale. Nel comunicato stampa di un sindacato fa riflettere il declassamento della questione contrattuale, rispetto al tema caldo del reclutamento e della formazione. A rigor di logica l’ordine dovrebbe essere invertito. In assenza del Decreto, quale sarebbe stato lo scenario? Improbabile quello attuale. Quindi?
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Il Decreto reclutamento e formazione è un distrattore? ultima modifica: 2022-04-30T05:40:59+02:00 da