di Bruno Ventura, Scuola in Forma, 7.8.2019– Il decreto per i docenti precari fa discutere in rete favorevoli e contrari. Dopo l’approvazione in consiglio dei ministri, fioccano le reazioni politiche al provvedimento che dovrà tradurre in legge le disposizioni per approvare i Pas e il concorso straordinario per la scuola secondaria. Alcuni membri della VII commissione di matrice pentastellata si sono prodotti in un’operazione ripetitiva e massiva di condivisione di un comunicato che avverte gli addetti ai lavori che occorrerà modificare il decreto voluto da Bussetti.
Pas selettivi
Come un mantra i membri della VII commissione ripetono che il bandendo nuovo Pas debba essere selettivo. Questo per evitare che si trasformi nell’ennesima sanatoria che fa tanto male ai docenti precari. Di diverso avviso il senatore Mario Pittoni, presidente della VII commissione Senato, che mette in risalto il carattere di selettività già in seno al Pas. Il corso abilitante non garantisce il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento tout court. C’è un esame finale da superare alla presenza di un ispettore del Miur e in molti, nel 2014, non lo superarono. La differenza rispetto al TFA è soltanto nel momento in cui viene fatta la selezione: non all’inizio ma alla fine dei corsi.
Presa di distanza
Alla lettura di quel comunicato sono in molti a ritenere improbabile per rispecchiare l’esatta posizione di tutto il MoVimento 5 Stelle. Com’è noto con la Lega è stato stipulato un contratto di governo che al punto 22 recita chiaramente l’impegno a risolvere la precarietà dei docenti. Una siffatta dichiarazione appare nettamente in contrasto con la linea scelta Movimento. Tuttavia c’è tempo per riflettere e per apportare le modifiche realmente necessarie al decreto della discordia.
Il post dell’on Frate
Devo, ancora una volta, prendere formalmente le distanze da un comunicato stampa che ha la pretesa di parlare a nome dell’intera Commissione Cultura.
Questa è l’ennesima ed inopportuna fuga in avanti utile solo ad alimentare confusione ed incertezza.
Siamo al Governo del Paese e ci siamo assunti tante – tantissime – responsabilità, anche sostenendo provvedimenti controversi ed estranei ai nostri granitici principi. Sulla scuola e sui precari, invece, si fa la voce grossa, si batte il pugno, si agitano minacce incombenti. Troppo facile, cosi non mi sta bene. Ma su una cosa sono d’accordo: la parola passerà presto al Parlamento e lì, allora, vedremo.
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Il decreto Salvaprecari e il comunicato della discordia ultima modifica: 2019-08-07T21:38:42+02:00 da