Categorie: Riforma Notizie

Il “dimagrimento” della scuola non rappresenterà un’opportunità di miglioramento

dal blog di Gianfranco Scialpi, 7.2.2020

– Il “dimagrimento” della scuola è già in atto e si declina in una diminuzione di iscritti. Il trend però non costituirà un’opportunità per investire nella scuola. Anzi, si potrebbe verificare…

Il “dimagrimento” della scuola, una prospettiva certa

Il “dimagrimento” della scuola ormai è certo. Ci saranno nei prossimi anni sempre più aule vuote. Si stima che nel periodo 2015-203o avremo 52.000 aule vuote. Tradotte in alunni/studenti avremo 1 milione e 300 mila  ragazzi in meno.
Ovviamente questo calo di iscritti avrà delle conseguenze sull’organico docente.

Quasi sicura la destinazione dei risparmi

Il trend negativo costituirà un’ottima, e forse irripetibile, occasione! Ci saranno insegnanti in eccedenza e quindi a disposizione per risolvere  la piaga delle classi pollaio,  introdurre la diversificazione delle funzioni, declinata quest’ultima nel responsabile Pon, animatore digitale, referente Cyberbullismo e privacy, tecnico  informatico, responsabile della biblioteca con funzioni anche di promotore all’educazione alla lettura, tutor dei neo-assunti,  formatore…
Scrivevo più di due anni fa: “Queste mansioni sono svolte “a latere” dell’insegnamento, spesso tra gli spezzoni o buchi-orario. Con l’aggravante di essere  gratis o quasi, concretizzando il nuovo mantra del liberismo economico che si nasconde dietro l’espressione tecnica dell’ottimizzazione. La strategia comunicativa ha il solo scopo di nascondere la realtà: il massimo dei risultati con costi contenuti o azzerati.”
E invece come finirà? Ha scritto M. Maviglia sul Giornale di Brescia (1 febbraio): ” E’ da presumere che il minore fabbisogno di spesa derivante dal calo degli studenti sarà incamerato dall’erario per ridurre la spesa pubblica generale”
Se questo avverrà, sarà confermata l’incapacità del nostro Paese di scommettere su un sistema scolastico differenziato per compiti al suo interno  e adeguato  a un contesto liquido, 2.0 e postmoderno diverso dal modello sociale che identificava l’azione del docente solo con il lavoro d’aula.

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Il “dimagrimento” della scuola non rappresenterà un’opportunità di miglioramento ultima modifica: 2020-02-08T04:49:45+01:00 da
Gilda Venezia

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