di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 16.11.2022.
Ci aspettavamo novità da parte di Valditara e scelte di discontinuità. Nulla di tutto questo è avvenuto.
Si sta definendo il nuovo organigramma dei vertici del Ministero dell’Istruzione. Il principio dello spoil system consente alla politica di cambiare posizioni e funzioni apicali nei ministeri in coerenza con le scelte del governo e del ministro di turno. Ci aspettavamo novità da parte di Valditara e scelte con caratteristiche di discontinuità. Nulla di tutto questo è avvenuto. I “nuovi” consiglieri del Ministro sono infatti:
Giuseppe Bertagna, 71 anni, noto per essere stato membro del Comitato Ristretto della commissione Brocca tra il 1988 e il 1992, e per aver presieduto il Gruppo Ristretto di Lavoro che ha fornito le basi pedagogiche, culturali e ordinamentali della riforma Moratti. Ha ovviamente “consigliato” in seguito la Gelmini.
Luciano Chiappetta, 74 anni, dirigente per lunghi anni al ministero dell’istruzione, dove è stato anche capo dipartimento e quindi consulente di Mario Pittoni della Lega
Marco Campione, 51 anni, figlio di Vittorio che era capo della segreteria del Ministro Luigi Berlinguer, libero professionista, è considerato un “esperto” di politica scolastica. Per molti anni ha collaborato nel ministero dell’istruzione con il governo Renzi per definire le linee della riforma della Buona Scuola, poi è stato nominato nella segreteria tecnica della Ministra Fedeli e infine capo segreteria del sottosegretario Faraone, passato armi e bagagli a Italia Viva (di Renzi…).
Max Bruschi, 53 anni, è stato capo dipartimento al ministero dell’istruzione con il ministro Azzolina. Prima di tale incarico è stato per diversi anni dirigente tecnico incaricato in Lombardia, da molti quotato Forza Italia.
Completano la squadra del ministro Valditara il Capo di Gabinetto Giuseppe Recinto, già capo di gabinetto al Ministero dell’Università e il Capo dell’Ufficio legislativo Giuseppe Cerrone, già capo ufficio legislativo al Ministero dell’Università.
Si tratta di una vera continuità con le politiche riformatrici, pessime, che hanno contraddistinto la scuola italiana negli ultimi trent’anni. Si va esponenti del PD legati alla Buona Scuola a “esperti” che hanno collaborato con le riforme dei governi Berlusconi. Chiappetta e Bruschi sicuramente hanno una conoscenza profonda della macchina ministeriale. Bisogna vedere come sarà utilizzata.
In tutto questo i veri sconfitti sono Valentina Aprea e Mario Pittoni. Aprea ha addirittura lasciato Forza Italia, offesa perché non adeguatamente valorizzata nel governo Meloni. Del resto il suo nome era stato fatto in più occasioni come possibile Ministro dell’Istruzione. Mario Pittoni, dopo una vita di battaglie nella Lega alla ricerca del consenso dei precari, sembra ridotto al silenzio. Ma crediamo che ne sentiremo parlare ancora.
Sempre in nome dello spoil system è possibile che cambi saranno fatti a livello dipartimentale e regionale nell’organigramma del ministero. Vedremo o futuri sviluppi ricordando che le posizioni apicali della burocrazia ministeriale hanno spesso più potere di politici che di scuola sanno poco o nulla.
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Il ministero dell’istruzione e del merito si apre ai “nuovi” esperti e consiglieri ultima modifica: 2022-11-16T04:23:12+01:00 da