di Eu. B. Il Sole 24 Ore, 12.6.2018
Buona Scuola da migliorare
«Agiremo di conseguenza: ci stiamo organizzando per verificare gli aspetti che consentiranno di migliorare la scuola. Questo è un periodo di stasi dal punto di vista didattico, ne approfittiamo per essere pronti a settembre». Questa la risposta del neoministro Marco Bussetti a chi gli chiedeva che fine farà la Buona Scuola. Lo stesso responsabile del Miur ha confermato poi di aver avviato il dossier sulle sorti delle 55mila diplomate magistrali che, per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato, non potranno più essere stabilizzate. A meno che non intervenga – ed è quello che accadrà a breve – una soluzione normativa. Altro ambito di intervento le paritarie «È uno dei punti che affronteremo, faremo un’analisi completa, totale. Siamo appena arrivati. Stiamo riordinando tante cose. Conto di trasmettere una parola che da tempo non si usa: amore per la scuola, per l’impegno, per rimotivare tutti a far meglio; a poco a poco interverremo per soddisfare i bisogni che la scuola ha».
Il ricordo di De Sanctis
L’occasione per la sua prima uscita pubblica gliel’ha offerta la Cerimonia di “Opus et labor, letteratura ed economia nel Rinascimento”, presso la Banca d’Italia in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del primo ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis. Nel ricordare gli insegnamenti del suo illustre predecessore, Bussetti ha commentato: «Tutti noi dobbiamo quindi guardare alle esigenze degli studenti e delle studentesse, alle istanze di cambiamento della scuola e del mondo della formazione nel suo complesso, con spirito di servizio e responsabilità». Nel ricordare i corsi di legislazione scolastica da lui tenuti negli atenei di Milano e Pavia il ministro ha definito De Sanctis «un punto di riferimento ancora di più oggi, nel momento in cui mi trovo a ricoprire una carica che fu sua. Una carica che vorrei assumere con lo stesso spirito di servizio e con la stessa passione che hanno contraddistinto la sua azione governativa. In questi giorni – ha aggiunto – mi accingo ad affrontare una sfida importante in un Ministero fondamentale per la vita del nostro Paese. Consapevole dell’importanza dei miei compiti, lavorerò per rendere sempre più efficienti e innovative l’Istruzione, l’Università e la Ricerca affinché siano capaci di rispondere ai bisogni di una Nazione che ha intrapreso il cammino del cambiamento».
.
.
.
.