Graduatorie provinciali

Il pasticciaccio brutto delle GPS

Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 21.2.2022.

Il governo e il Ministro Bianchi allo sbando.

E’ imbarazzante vedere un Governo che chiede di derogare ad una Legge per spostare di un anno procedure che dovrebbero essere ordinamentali.

Come è noto, in sede di discussione in Commissione sono passati emendamenti che hanno bocciato la proposta del Governo di spostare all’anno 2023 la riapertura delle GPS (Graduatorie Scolastiche Provinciali) e hanno imposto il recupero delle immissioni in ruolo per i docenti di sostegno inseriti o inseribili in I fascia.

Non è detta ancora l’ultima parola. Draghi ha esternato in conferenza stampa la sua irritazione per i tranelli contro le proposte del “governo bellissimo”  operate in Parlamento dalle forze politiche che pure lo dovrebbero appoggiare. Dobbiamo quindi aspettare la votazione finale sul decreto Milleproroghe per capire quale posizione prevarrà.
Un fatto è certo.
E’ imbarazzante vedere un Governo che chiede di derogare ad una Legge per spostare di un anno procedure che dovrebbero essere ordinamentali, procedure che sono essenziali per garantire l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico soprattutto in tutte quelle regioni in cui le GPS sono risultate esaurite per tantissime classi di concorso e per i posti comuni della scuola primaria. In queste regioni sono stati chiamati a coprire cattedre vuote semplici laureati anche in mancanza di titolo idoneo con il sistema delle Messe a Disposizione (MAD).

Le ragioni della richiesta di spostamento possono essere solo due: l’incapacità amministrativa degli uffici del ministero di gestire il rinnovo delle GPS che interessano centinaia di migliaia di persone, oppure le pressioni di coloro già inseriti nelle GPS che paventano di perdere la loro posizione in graduatoria in caso di nuove entrate di aspiranti supplenti.
In ambedue i casi si tratta di prendere atto che siamo alla presenza di un Ministero e di un Ministro incapaci di gestire l’ordinaria amministrazione e di essere in balia di spinte interne sostenute trasversalmente da alcune forze politiche che pensano più alle prossime elezioni che al buon funzionamento della scuola.

Una pessima figura che prefigura la solita confusione che caratterizzerà le prossime procedure concorsuali con il reclutamento che diventerà oggetto di scontro politico in vista delle elezioni politiche del 2023.

Fabrizio Reberschegg

 

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Il pasticciaccio brutto delle GPS ultima modifica: 2022-02-21T04:03:52+01:00 da
Gilda Venezia

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