Il preside di Vo’ e l’ossessione dell’Amministrazione contro chi non si comporta come suddito

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti della Provincia di Venezia, 30.11.2020.

Esprimiamo solidarietà al preside di Vo’, ma bisogna ricordare i tanti casi i tanti docenti che si sono “macchiati” degli stessi “illeciti” per critiche espresse nei confronti dei dirigenti scolastici o dell’amministrazione scolastica.

Gilda Venezia

La stampa nazionale ha negli ultimi giorni disvelato il caso che ha per oggetto i comportamenti del dirigente scolastico dell’I.C. di Vo’ (PD) Alfonso D’Ambrosio reo di aver espresso in facebook critiche alla Ministra Azzolina e alla politica governativa sulla scuola nella situazione di emergenza Covid 19 e che rischia ora una sanzione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Tralasciando il fatto che è diventato sempre più rischioso affidarsi ai social per esprimere opinioni incompatibili con il pensiero dominante, a di là dell’ovvia eccezione delle fake news e delle vere e proprie campagne di falsificazione e denigrazione comunque inaccettabili, il caso del preside di Vo’ apre una serie di considerazioni molto preoccupanti.

Leggendo i post del dirigente non risulta alcuna volontà calunniosa nei confronti della Ministra e dell’Amministrazione, né alcuna fake news.
Si tratta solo critiche generiche sui provvedimenti governativi sulla scuola e valutazioni soggettive circa la debolezza della Ministra Azzolina nella fase di riapertura e poi chiusura delle attività didattiche delle scuole da settembre in poi. Valutazioni peraltro espresse da molti altri soggetti che operano nel mondo della scuola.

Ma tanto è bastato perché i zelantissimi funzionari del Ministero si attivassero per avviare un provvedimento disciplinare. Non sappiamo chi abbia avuto la splendida idea di aprire la procedura e su quali basi (tutto secretato…). Si sa solo che si è subito attivata la responsabile dell’Ufficio procedimenti disciplinari di Venezia, Mirella Nappa, con l’evidente sostegno della dott.ssa Carmela Palumbo dirigente dell’USR Veneto. Gli illeciti attribuiti al dirigente di Vo’ sarebbero relativi alle violazioni dei principi di leale collaborazione prescritti nel Codice di comportamento dei pubblici dipendenti e dell’articolo 26 del Contratto di lavoro. Il quotidiano “La Repubblica” riporta che nelle pagine di accusa si legge: “Nei confronti dell’Amministrazione cui lei appartiene ha compiuto, in maniera reiterata e con carattere di particolare gravità, atti non conformi alle proprie responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione”.

Paradossalmente la Ministra Azzolina ha dichiarato di non essere stata a conoscenza del provvedimento e che non può, in quanto esponente della sfera della politica, intervenire nei confronti dell’amministrazione che ha avvito l’iter procedurale. Saremmo quindi di fronte ad una decisione interna alla struttura ministeriale che interpreta a seconda dei casi le norme per difendere se stessa (soprattutto) e il potere politico che temporaneamente la rappresenta.

Ma i problemi vengono da lontano. Infatti il D.P.R. del 16 aprile 2013, n. 62 (Codice di comportamento dei pubblici dipendenti) del governo Monti recita all’art 12 c.2.: “Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione”. Il codice di comportamento dei dirigenti scolastici allegato all’ultimo CCNL (V area) condanna i dirigenti che si rendano responsabili di “manifestazioni ingiuriose nei confronti dell’amministrazione salvo che siano espressione della libertà di pensiero, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 300/1970” (Statuto dei Lavoratori).

Le norme non chiariscono cosa si debba intendere per  “dichiarazioni pubbliche offensive” o “ingiuriose”. Una interpretazione letterale potrebbe indurre ad una sorta di censura preventiva per tutti i pubblici dipendenti nei confronti di espressioni di critica nei confronti dell’amministrazione nel suo complesso. In questo caso il dipendente pubblico perderebbe lo status di cittadino, status tutelato nella libertà di espressione del pensiero all’art.21 della Costituzione, per rientrare in quello di vero e proprio suddito alle dipendenze del potere amministrativo e politico del momento.

I zelantissimi dirigenti del Ministero e dell’USR Veneto dovrebbero, in analogia con il caso del preside di Vo’, sanzionare le migliaia di docenti, ATA e presidi che si sono permessi di esprimere perplessità nei confronti della politica scolastica del governo (di qualsiasi governo) con post, articoli e discorsi fatti in pubblico (che cosa si intende per “pubblico” è tutto da verificare).

In questo contesto esprimiamo solidarietà al preside di Vo’, ma vorremmo ricordare i tanti casi in cui non solo i dirigenti scolastici sono stati oggetto di procedimenti sanzionatori per manifesta lesa obbedienza al potere, ma i tanti docenti che si sono macchiati degli stessi “illeciti” per critiche espresse nei confronti dei dirigenti scolastici o dell’amministrazione scolastica. Nella piramide della gerarchia militaresca spesso sono proprio loro a farne le spese.

Confidiamo che le alte sfere amministrative del Ministero dell’Istruzione e dei suoi organi territoriali cessino di perdere tempo a spulciare facebook alla ricerca di dipendenti “ostili” e si dedichino totalmente a far funzionare la scuola della Costituzione.
Confidiamo che il preside di Vo’, che ha accolto Azzolina e Mattarella all’apertura dell’anno scolastico, sia scagionato da accuse ingiuste e pericolose per tutti i pubblici dipendenti intesi come cittadini della Repubblica Italiana.

Confidiamo invece che maggiori energie dei nostri funzionari periferici siano investite per snellire e far funzionare meglio una macchina burocratica che ha altri problemi: lentezza, eccessiva burocrazia, silenzi e latitanza su questioni ben più importanti.
A proposito: l’USR Veneto non ha ancora risposto alla nostra richiesta sulla Didattica a distanza effettuata da scuola: forse per troppo lavoro?

 

Gilda degli insegnati di Venezia

 

 

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