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Il prof e le accuse false: «Io vittima delle alunne a cui ho dato voti bassi»

di Valentina Santarpia, Il Corriere della sera, 18.5.2018

– Era stato sospeso per tre giorni. Il giudice: non le ha insultate. La sentenza dopo cinque anni. «Io credo ancora in una scuola che educhi»

Cinque anni, cinque lunghi anni in cui quella sospensione gli pesava sulle spalle come un macigno. E poi, finalmente, qualche giorno fa, la sentenza del tribunale di Lecce che riconosce «la sanzione irrogata infondata»: il professor Giuseppe Diso, oggi cinquantenne, è stato ingiustamente punito nel maggio del 2013, perché accusato di aver adottato una «condotta minacciosa, ingiuriosa e lesiva della dignità personale delle alunne Panarese Alessia (I D) e Polito Katia Cecilia (II D)». Ma le accuse «non risultano supportate da sufficienti elementi concreti di riscontro». «Finalmente posso tornare a camminare a testa alta», dice oggi il docente. «Ho tenuto duro perché credo ancora profondamente nella funzione educativa della scuola».

Ma andiamo con ordine. Diso, professore dal 2003, insegna da 7 anni materie letterarie nell’istituto tecnico Cezzi De Castro di Maglie, in provincia di Lecce. «Sono sempre stato esigente ma anche stimolante con i miei studenti: e loro lo apprezzano». Non sempre: cinque anni fa ha a che fare con due studentesse svogliate, a cui è costretto a dare brutti voti per il rendimento scarso. «Arrivo a dare anche 2 se lo studente non è preparato, ma so concedere 10 se mi mostra capacità», dice il prof. «Anche in quell’occasione sono stato giusto: ma le ragazze, pur di provare a scoraggiare i miei voti, hanno raccontato alle famiglie e al dirigente scolastico che le avevo offese e insultate». Un’accusa pesante, che l’allora dirigente scolastico, Mauro Polimeno, prova a verificare con gli altri studenti. Tutti negano «l’esistenza di qualsivoglia comportamento scorretto del professor Diso», si legge oggi nella sentenza.

Ciò nonostante, il preside decide per la sospensione. «Per me è stato umiliante: accettare significava farmi neutralizzare. Da quel momento qualsiasi studente avrebbe potuto minacciare di denunciarmi se non gli avessi dato il voto desiderato». Proprio come il professore di Lucca che veniva bullizzato dallo studente che gli urlava: «Mi metta sei». Diso invece non subisce: si rivolge ad un avvocato e denuncia l’amministrazione scolastica. Il ministero dell’Istruzione non nomina un difensore, a rappresentare la scuola è la nuova dirigente, la dottoressa Anna Maria Vernaleone, che ieri non ha voluto rispondere alle domande del Corriere. «Durante il giudizio – spiega l’avvocato del prof.Diso, Luigi Sindaco – si è appellata al decreto Brunetta, che prevede che il preside possa sospendere un docente da 1 a 10 giorni. Ma non ha portato prove né testimoni per dimostrare che quanto detto dalle ragazze fosse vero o accertato».

A «salvare» il prof sono stati i suoi alunni: hanno testimoniato a suo favore, apprezzando la «correttezza e la professionalità». E alla fine la giudice del lavoro gli ha dato ragione. «Ma resta un filo di amarezza- dice Diso, uno che ad insegnare ci è arrivato dopo una laurea in Lettere classiche, due scuole di specializzazione e un concorso- se le leggi hanno paralizzato l’attività educativa degli insegnanti, che per paura di ritorsioni non possono più svolgere le loro funzioni, che studenti porteremo avanti? E soprattutto, quale società stiamo preparando? L’educazione non si spende subito, ma rende nel tempo e a lungo».

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Il prof e le accuse false: «Io vittima delle alunne a cui ho dato voti bassi» ultima modifica: 2018-05-18T18:35:14+02:00 da
Gilda Venezia

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