Il rinnovo del contratto scuola e le promesse tradite del M5S

di Lucio Ficara,  La Tecnica della scuola, 29.10.2020.Gilda Venezia

La politica è molto spesso traditrice, bugiarda e i suoi rappresentati sono una vera e propria casta, molti politici sono legati alla poltrona e alla gestione del potere. Ecco perché è meglio non credere alle loro promesse, in quanto non sempre vengono rispettate. Alle elezioni politiche del 2018 la scuola ha votato, in grande maggioranza, il M5S per le promesse di abrogazione della legge 107/2015 voluta dal Partito Democratico dell’allora Segretario Renzi e per la promessa di un netto aumento stipendiale della categoria docente.

Le promesse tradite di Di Maio

Quando il Governo Gentiloni nel 2018 rinnovò il Contratto scuola dopo un blocco quasi decennale, con una somma superiore agli 85 euro lordi e mensili, l’On. Di Maio fu molto chiaro ed esplicito nelle sue dichiarazioni: ”Dobbiamo prima di tutto adeguare gli stipendi dei docenti italiani alla media europea e garantire la valorizzazione della loro professionalità, anche con il rinnovo contrattuale e la retribuzione delle ore di formazione e aggiornamento. La professione docente deve tornare ad avere il prestigio che gli è stato sottratto, anche attraverso una stabilizzazione dei precari storici”.

Sulla riforma della Buona Scuola l’ex leader del M5S così si era espresso: ”La riforma Renzi non ha nulla di buono. La smantelleremo partendo proprio da quelle misure che hanno trasformato la scuola in un’azienda: i super-poteri ai presidi, la chiamata direttadei docenti, il bonus premiale e la card formazione per i docenti che è più una mancetta elettorale”.

Quelle del M5S sono state tutte promesse tradite per buona parte del mondo della scuola.

Azzolina considerata la nemica dei precari storici

I precari della scuola, in particolare i docenti chiamati a svolgere il concorso straordinario per il ruolo, considerano la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina una vera e propria nemica. Mentre i sindacati chiedevono, anche in coincidenza dello stato di emergenza epidemiologico, la stabilizzazione dei docenti precari con tre anni di anzianità con una procedura per soli titoli e una prova orale, la Ministra Azzolina appoggiata dalla senatrice del M5S Bianca Laura Granato, hanno preteso un concorso straordianrio selettivo che si sta svolgendo, con la prova scritta, in questi giorni. I docenti precari che in questo periodo stanno svolgendo la prova scritta, lamentano un trattameno vessatorio nei loro confronti, costretti ad affrontare la prova durante una fase di crescita notevole del contagio del Covid con il pericolo di ammalarsi e con la perdita del concorso in caso di quarantena o positività.

Legge 107/2015 praticamente intonsa

Lontanissimi sembrano i tempi in cui il M5S faceva opposizione e sosteneva di volere abrogare la legge 107/2015 voluta dal nemico Renzi, oggi alleato di Governo proprio del M5S. Lontanissimi i tempi in cui i politici del PD e i loro sostenitori venivno appellati dagli attivisti del M5S come Pdioti.

Eppure dopo tre anni di Governo Conte, una parte con maggioranza M5S-Lega e poi da oltre un anno con maggioranza M5S-PD, la legge 107/2015 gode di ottima salute con la chiamata diretta ancora in vigore, ma disinnescata dalle norme contrattuali della mobilità. In buona sostanza le modifiche fatte, per adesso, della cosidetta Buona Scuola, sono poche e marginali.

Rinnovo del contratto mancano i soldi

Con la prossima legge di bilancio sembra non esistere, ancora una volta, la possibilità di trovare risorse economiche adeguate per il rinnovo del contratto della scuola. Se cosi fosse anche per il 2021 non ci sarebbero le prerogative per aprire la contrattazione per un rinnovo contrattuale ormai scaduto da circa due anni. Le promesse elettorali del M5S si sono ormai rivelate pura propaganda, ma anche il Premier Conte, come ricorda il vicedirettore della nostra testata nel suo video, è venuto meno all’accordo firmato con i sindacati nell’aprile 2019, in cui si impegnava a rinnovare il CCNL scuola con aumenti di tre cifre. Da quello che sembrerebbe emergere per il CCNL scuola 2019-2021 bisognerà ancora attendere, ma una cosa è certa, il M5S sulla scuola ha profondamente deluso tutte le aspettative.

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