di Enrico Maranzana, ReteScuole 30.6.2016
– L’odierno dissesto della scuola è stato originato dal mancato rispetto delle regole del sistema. La contrapposizione tra le leggi degli ultimi 40 anni e l’ordinaria gestione scolastica è profonda: il tradizionale modello, orientato alla trasmissione delle conoscenza confligge con l’aspetto educativo delle discipline, che sono da intendere come palestre di promozione di competenze [mix di capacità/abilità e conoscenze].
Un cambiamento che comporta la sostituzione dell’ordinaria struttura decisionale, avente al vertice il dirigente scolastico, con il disegno organizzativo previsto dalle vigenti norme, che distribuisce le responsabilità tra più soggetti [TU 297/94].
Su questa scena è da collocare la valutazione dei dirigenti scolastici, annunciata in questi giorni dal ministro Stefania Giannini. Il giudizio sarà formulato in base ai seguenti parametri:
a) Capacità d’indirizzo e gestione dell’Istituto;
b) Capacità di gestire e valorizzare le risorse umane;
c) Apprezzamento della comunità verso il DS.
Una nitida conferma del conflitto sopra descritto:
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Il senso dei criteri di valutazione dei dirigenti scolastici ultima modifica: 2016-07-01T06:03:47+02:00 dadal blog di Gianfranco Scialpi, 12.5.2024. Valditara e programma di storia. Prosegue il dibattito (unico)…
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