Indicazioni nazionali, question time di Valditara al Senato

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 16.10.2025.

Indicazioni nazionali: question time del Ministro al Senato, ma i dubbi restano tutti.
C’è il nodo del latino: obbligatorio o facoltativo.
DdL alunni plusdotati.

Gilda Venezia

Chi si aspettava che al question time il Ministro Valditara fornisse qualche anteprima “succulenta” sull’iter di approvazione del testo definitivo delle Indicazioni Nazionali potrebbe essere rimasto piuttosto deluso.

Rispondendo alla interrogazione della senatrice PD Simona Malpezzi, il Ministro ha ribadito più volte un concetto che aveva già chiarito un mese fa con il primo comunicato ufficiale seguito alla notizia della sospensione del parere da parte del Consiglio di Stato: il massimo organo di consulenza tecnico-legislativa del Governo non ha bocciato nulla e non è neppure entrato nel merito dei contenuti.

Valditara, ha anche aggiunto che il Consiglio ha dato atto al Ministero di aver fatto una operazione ad invarianza di spesa.

Tutto vero, ma anche scontato: per definizione le Indicazioni nazionali sono una operazione che non comporta oneri per le casse dello Stato: non è accaduto né con le Indicazioni di Fioroni del 2007 e neppure con quelle successive del 2012 e del 2018.
D’altronde è anche per questo che le Indicazioni non necessitano di una legge per essere approvate e per entrare in vigore.

Quanto al fatto che il Consiglio non avrebbe “bocciato” il documento va detto che questo è vero sotto l’aspetto della forma, ma non della sostanza.

Certo, in nessun punto il Consiglio di Stato ha usato l’espressione “parere negativo”, ma è altrettanto vero che, nelle ultime righe, il massimo organo di consulenza tecnico-giuridica ha scritto chiaro e tondo che per formulare il parere si aspetta che il Ministro fornisca una serie di chiarimenti.

E bisogna anche aggiungere che le spiegazioni richieste non sono propriamente quisquilie e neppure “pinzillacchere” come avrebbe detto il Principe Totò.
Per esempio il Consiglio vorrebbe sapere dal Ministro quali sono le motivazioni che rendono necessaria la revisione delle Indicazioni.

Viene poi criticata la vaghezza di concetti chiave come la “rigenerazione del paradigma formativo” e la “dispersione digitale”, senza definizioni univoche, portata dimensionale o strumenti correttivi e indicatori misurabili.
Senza considerare la parziale considerazione del parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).

D’altronde che le osservazioni del Consiglio siano piuttosto serie lo dimostra un dato del tutto incontrovertibile: a tutt’oggi, a distanza di un mese, il Ministero non ha ancora risposto. Se le obiezioni fossero state cosa di “ordinaria amministrazione”, come continua a ripetere il Ministro, il testo definitivo delle Indicazioni sarebbe stato reso noto entro pochi giorni.

Sulla questione della invarianza di spesa va però segnalato un aspetto sul quale finora si è parlato abbastanza poco ma che potrebbe diventare importante; nel corso del question time, infatti, Valditara ha detto: “Riguardo al latino risponderemo in maniera puntuale, copriremo adeguatamente la richiesta” lasciando intendere che si prevede anche un intervento di copertura della spesa necessaria per poter assegnare alle scuole i docenti che serviranno per garantire l’insegnamento del latino.
Si tratterà quindi di capire se il Ministro stia pensando al latino obbligatorio almeno per le classi seconde e terze della secondaria di primo grado.

Un’ultima osservazione va fatta su una affermazione di Valditara: il processo di che ha portato alla stesura della bozza è stato “ampiamente condiviso con associazioni, sindacati, scuole, più di quanto fatto in passato”.

Può darsi che sia così (anche se, sapendo come andarono le cose in precedenza ci permettiamo di avere una opinione diversa) ma resta il fatto che, per quanto se ne sa, l’esito della consultazione svolta dalla Commissione Perla non è stato adeguatamente divulgato.

DdL alunni plusdotati: “L’obiettivo è che tutti vengano valorizzati e sostenuti”

Ecco la risposta del ministro Valditara: “Abbiamo creduto fortemente in questo ddl che introduce per la prima volta l’inclusione degli alunni con alto potenziale cognitivo. Diamo piena attuazione alla Raccomandazione del Consiglio d’Europa che parla di urgenza di fornire a questi studenti condizioni di insegnamento adeguate, per non sprecare i talenti. La nostra politica si è già concentrata sulla personalizzazione della didattica, senza lasciare indietro nessuno. L’obiettivo è che tutti vengano valorizzati e sostenuti”.

“Per questo abbiamo introdotto docente tutor e orientatore, e la Legge sull’IA, che stabilisce la possibilità di inserire nei PDP degli studenti ad alto potenziale attività volte all’acquisizione di ulteriori competenze, attraverso esperienze di apprendimento nelle istituzioni di formazione superiore. L’obiettivo è agevolare il conseguimento del titolo universitario abbreviandone i tempi. Il Governo continuerà a sostenere il provvedimento nel suo iter, come il tema dello psicologo a servizio degli studenti e assicurerà l’impegno ad assicurare l’attuazione delle deleghe al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti plusdotati e avviare azioni mirate alla formazione dei docenti”.

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