di Corrado Zunino, la Repubblica, 3.10.2023.
Arriva l’aggravante per studenti e genitori che aggrediscono un docente.
Nascono la Giornata dell’educazione e l’Osservatorio nazionale. Opposizioni contro.
ROMA – E’ entrata alla Camera la proposta di legge contro le violenze ai docenti, ed entro giovedì potrebbe uscirne con un’approvazione da parte della maggioranza. Nel testo, di cui è primo firmatario il leghista Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione, la parte dominante è l’inasprimento delle pene. a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante. La proposta di legge s’incarica di modificare gli articoli 336 e 341-bis che puniscono chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, di cui fanno parte docenti, dirigenti e incaricati di pubblico servizio in genere.
Se è un familiare ad aggredire pene più alte della metà
Se chi esercita violenza, minaccia “od offende l’intero personale della scuola” è uno studente la pena cresce di un terzo. Se a commettere il reato è un genitore, può invece aumentare fino alla metà. L’impianto legislativo prevede, quindi, l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico allestito dal ministero dell’Istruzione. L’organo è chiamato a monitorare il fenomeno della violenza, relazionare il Parlamento e indicare al ministero le iniziative da prendere per migliorare i rapporti tra studenti, professori e genitori: corsi di formazione per gli insegnanti, progetti di prevenzione del disagio giovanile.
Il 15 dicembre una nuova ricorrenza nazionale
Con la nuova legge si introdurrebbe la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, che si dovrebbe celebrare ogni 15 dicembre. “Spero vivamente che tutto il Parlamento possa approvare all’unanimità questa legge, sarebbe un ottimo segnale da offrire alla comunità scolastica e all’opinione pubblica”, dichiara Rossano Sasso. In verità Pd, Cinque Stelle e Sinistra italiana sono orientati a votare contro, in Commissione istruzione al Senato si sono astenuti.