Insegnante umiliata: 5,50 euro lordi all’ora

Comunicato stampa della Gilda degli insegnanti di Treviso, 21.7.2019

– Vergognoso sfruttamento di stato –

Questa è la vicenda di un’insegnante supplente, ormai non più giovanissima, seguita dalla Gilda degli Insegnanti di Treviso e dal legale Avvocato D’Angelo.

In data 20 settembre, le viene proposto da una scuola della provincia di Treviso un contratto a tempo determinato con decorrenza il 21 settembre 2019 e termine al 30 giugno 2019 con part time per 12 ore settimanali su 24 che costituirebbero l’orario normale di cattedra.

La docente accetta e prende servizio dal giorno successivo con servizio concentrato in due giorni: lunedì  e martedì.

L’anomalia inizia quasi subito perché, dopo il primo contratto, gliene vengono fatti firmare settimanalmente altri, ogni volta per due giorni di servizio: assunta il lunedì e licenziata il martedì, senza quindi scorrimento di graduatoria.

Presta servizio ogni settimana nelle stesse classi e con lo stesso orario, in perfetta continuità per tutto l’anno scolastico.

Le vengono assegnati i registri personali per tutto l’anno, nei quali compare con inserito il suo nome come insegnante della classe.

Poichè insegna con orario di part time al 50%, propone al Dirigente Scolastico il piano annuale degli impegni funzionali (riunioni) a cui parteciperà, anche in giorni diversi da quelli in cui insegna, rispettando la proporzione con l’orario di servizio e il Dirigente Scolastico lo approva.

Insomma fa tutto quello che dovrebbe fare un insegnante part time con orario di12 ore.

C’è però un’unica piccola differenza: un insegnante part time a 12 ore viene pagato con il 50% dello stipendio lordo diuno a tempo pieno,la docente in questione invece viene pagata a giornate, come un bracciante e, come se nonbastasse, le viene sospesa la retribuzione per i lunedì e i martedì in cui la scuola è chiusa, per festività, per ponti e perfino per maltempo.

Così riceve, per un anno di insegnamento di dodici ore settimanali, comprese le attività accessorie, l’astronomica cifra di 1.053,34 euro,compresa tredicesima!!.

Viene pagata 33 euro al giornoe siccome fa sei ore al giorno si tratta di 5,50 euro all’ora(lordi) invece avrebbe avuto diritto a circa 8.000,00 eurolordi complessivi.

Quindi rispetto a colleghe che hanno svolto le sue stesse prestazioni ha preso 7.000,00 Euro in meno.

A questo danno si somma anche il l’impossibilità di far valere l’anno come punteggio ai fini del servizio per l’aggiornamento delle graduatorie, oltre alle ricadute previdenziali di questo trattamento ridotto. Dunque un danno enorme, provocato con la massima disinvoltura da parte della scuola di servizio.

Ovvio il ricorso all’Ispettorato del Lavoro in sede conciliativa, pensando che il Ministero della Pubblica Istruzione si rendesse conto dell’assurdità (e magari si vergognasse un po’) e offrisse una soluzione decente riconoscendo comunque il servizio annuale e almeno una proposta risarcitoria accettabile.

Invece no! “Davanti alla Commissione di Conciliazione, la Pubblica Amministrazione si è dichiarata disponibile a riconoscere solo “ai fin igiuridici” il servizio annuo (quindi il punteggio maturato con il servizio), ammettendo implicitamente di avere torto, ma nulla concedendo sul piano economico: ha tenuto stretti i cordoni della borsa come se i 7.000,00 euro da dare alla docente avessero mandato a gambe all’aria il bilancio pubblico.

Ora, sostiene Michela Gallina, Coordinatrice della Gilda degli Insegnanti di Treviso, alla docente non resta che difendersi davanti al Giudice del Lavoro per vedersi riconoscere l’elementare diritto alla giusta retribuzione per il lavoro svolto e, come aggravante, lo dovrà fare a sue spese”.

Al Giudice spetterà il compito di accertare come i contratti settimanali e i sistematici licenziamenti e assunzioni nascondessero in realtà un unico contratto a tempo determinato, con l’unico fine di ottenere una prestazione risparmiando 7.000,00 euro sulla pelle della docente.

Intraprendere questa battaglia è importante per evitare che quanto accaduto a lei diventi prassi diffusa penalizzando ulteriormente gli insegnantiprecari già abbastanza maltrattati” Continua lo coordinatrice “Quando si parla di tagli agli sprechi sarebbe opportuno distinguere cos’è spreco e cos’è giusto compenso e dignità professionale. Lo Stato che dovrebbe farsi garante del rispetto della legalità non può dive ntare, attraverso le sue amministrazioni periferiche, un subdolo nemico di cui dover diffidare in continuazione”.

 

La Coordinatrice provinciale
dr.ssa Michela Gallina

Leggi:

il comunicato stampa

Assunta e licenziata ogni giorno. «Prof. trattata come bracciante»

«Ho preso 5 € lordi all’ora per insegnare alle elementari»

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Insegnante umiliata: 5,50 euro lordi all’ora ultima modifica: 2019-07-21T19:43:36+02:00 da
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