– Le disposizioni del governo in materia di emergenza economica per l’epidemia prevedono anche bonus. Piccoli bonus economici, ma fondamentali in un momento di crisi. Ce ne è uno, però, che spacca il mondo della scuola. Si prevede, infatti che chi ha un reddito complessivo da lavoro dipendente di importo non superiore a 40.000 euro può avere un premio. Un premio per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro. Ma questa cifra non è per tutti ma solo per chi ha lavorato in sede.
Insomma un bonus che favorisce i dirigenti scolastici e lascia a bocca asciutta gli insegnanti. Insegnanti beffati che hanno svolto e continuano a svolgere didattica a distanza, tra mille difficoltà. Ebbene, coloro che nel mese di marzo, prima dell’emanazione dell’ultimo DPCM, si sono recati a scuola per svolgere attività lavorative indifferibili, e cioè i dirigenti scolastici, i collaboratori scolastici e gli assistenti tecnici e amministrativi, hanno diritto ad un Bonus, fino a 100 euro.
La cifra spettante andrà calcolata sui giorni di lavoro effettivamente prestati presso l’Istituto scolastico nel mese di marzo. Ora invece, alla luce del nuovo decreto e in seguito alle istruzioni operative del Miur, anche i dirigenti scolastici, i collaboratori e gli assistenti tecnici potranno lavorare a distanza e recarsi a scuola solo per assoluta necessità.
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