Questo autunno, la Finlandia ha lanciato un nuovo curriculum nazionale che enfatizza l’apprendimento interdisciplinare e centrato sullo studente.
Si tratta di una riforma dell’istruzione significativa per questo Paese nordico, diventato famoso a livello internazionale per il suo buon sistema scolastico, da quando i risultati dei suoi studenti sono saliti in cima alle classifiche internazionali (anche se nelle due ultime indagini PISA i punteggi sono un po’ scesi).
Il nuovo curricolo nazionale (The new national curriculum), entrato in vigore nel mese di agosto 2016, si allontana da un’impostazione fondata sulle singole discipline, e ha assunto moduli di apprendimento multidisciplinari. L’istruzione in Finlandia rimane decentralizzata, a gestione comunale, e i sistemi scolastici locali decidono che cosa deve essere insegnato, ma il nuovo curricolo richiede che le scuole abbiano almeno un periodo prolungato di apprendimento multidisciplinare, un insegnamento/apprendimento “ basato sui fenomeni”, durante il quale gli studenti studiano una disciplina tradizionale in modo olistico. Gli studenti devono essere coinvolti nella programmazione di questi periodi e devono essere in grado di valutare ciò che hanno imparato.
Sanni Grahn-Laasonen, il ministro finlandese dell’istruzione e della cultura, è stata a Washington per due giorni alla fine di settembre per incontrare il ministro dell’istruzione degli Stati Uniti John B. King Jr. e altri funzionari dell’istruzione americana.
In quell’occasione l’ho incontrata per discutere lo svolgimento del nuovo curricolo, gli investimenti della Finlandia nella formazione degli insegnanti e cosa si aspetta dall’imminente pubblicazione dell’ultima indagine PISA.
Alla fine di questa pubblicazione c’è un video in cui ho selezionato alcune parti della sua intervista
L’intervista
R. C’è molto entusiasmo; è un grande cambiamento per noi. E’ ben presente, naturalmente, la necessità che i ragazzi abbiano una base solida di conoscenze, ma vogliamo anche che apprendano nuove abilità e competenze, come il pensiero critico, imparare ad imparare, e competenze sociali , le TIC e così via. Molte nuove competenze sono centrali nel nuovo core curriculum nazionale. Alcuni giornali internazionali hanno scritto che la Finlandia abbandona le discipline. Non è esattamente così, ciò che vogliamo è una maggiore collaborazione tra gli insegnanti di diverse discipline e più modelli di apprendimento multidisciplinare. Le scuole possono scegliere un tema, come il cambiamento climatico, e lo possono affrontare da prospettive molto diverse, attraverso discipline molto diverse come la matematica. E’ una nuova cultura. Noi lo chiamiamoapprendimento basato sui fenomeni (phenomenon-based learning), ma so che è una brutta traduzione dal finlandese. Non abbiamo ancora trovato un termine migliore.
R. Vogliamo che i nostri ragazzi assumano un ruolo più attivo nell’apprendimento. Vogliamo che ogni ragazzo riesca a scuola. Studenti diversi imparano in modi diversi. In Finlandia non crediamo nei test standardizzati — non ne abbiamo. Il governo non sceglie strumenti e materiali, sono gli stessi insegnanti a sceglierli. Hanno avuto una formazione di alta qualità e sono professionisti competenti, sanno cosa è meglio per i loro studenti .
D. Nell’indagine PISA i punteggi della Finlandia in lettura, matematica e scienze sono diminuiti dal 2006. Il Ministero della pubblica istruzione sta prendendo delle misure per migliorare i punteggi?
R. La Finlandia è uno dei primi Paesi al mondo in PISA e abbiamo avuto grandi successi, ma vediamo che in tutti i Paesi occidentali, i risultati dell’apprendimento stanno scendendo. Naturalmente è un problema. Vogliamo migliorare costantemente il nostro eccellente sistema educativo. E ora abbiamo un core curriculum nazionale. Stiamo investendo molto nella formazione degli insegnanti. Vogliamo dare più formazione ai nostri insegnanti, ad esempio, apprendimento digitale, nuova pedagogia, nuovi ambienti di apprendimento e così via. C’è sempre spazio per migliorare.
D. I punteggi dell’ultima indagine PISA saranno resi pubblici nel mese di dicembre. Come pensa che andrà la Finlandia?
R. Per noi furono una sorpresa, la prima volta, gli ottimi risultati in PISA. Sappiamo di avere un eccellente sistema di istruzione in Finlandia, ma non lo facciamo per essere bravi a PISA. Lo facciamo perché vogliamo che tutti i nostri ragazzi imparino, e vogliamo che il nostro piccolo paese — solo 5,5 milioni di abitanti — offra una buona società a tutti i nostri figli. Non abbiamo prove standardizzate in Finlandia, non facciamo classifiche fra le scuole o roba simile. Vogliamo solo dare a tutti i nostri ragazzi un’educazione di altissima qualità e vogliamo costruire il nostro sistema di istruzione sui valori dell’uguaglianza e dell’’equità. Vogliamo fornire a tutti i nostri ragazzi pari opportunità, indipendentemente dalla loro situazione familiare, sesso ecc… Si può andare alla scuola più vicina a casa propria e si può essere certi che sia buona. Ognuno ha l’educazione migliore, di livello mondiale, indipendentemente da dove vive in Finlandia.
I bambini imparano molto facilmente la lingua quindi il primo passo è che apprendano la lingua, così la loro integrazione nelle classi normali avviene più velocemente, e in classe fanno amicizie, imparano dai compagni, e avranno le stesse opportunità di tutti gli altri bambini in Finlandia
R. Gli insegnanti sono molto rispettati nella nostra società. Penso che derivi dal fatto che hanno una laurea specialistica di alta qualità e anche dal fatto che godono di grande autonomia. Svolgono un ruolo molto attivo nell’implementazione del nuovo curricolo. Possono scegliere i materiali, i luoghi e i tempi dell’insegnamento. Sono dei professionisti. La nostra società ha fiducia nei suoi insegnanti.
R. Stiamo cercando di aiutare gli insegnanti a implementarlo e a prenderne il meglio , e stiamo continuando ad investire nella loro formazione. Abbiamo un nuovo modello in Finlandia per formare insegnanti tutor. Ogni scuola ha un insegnante tutor che aiuta gli altri insegnanti ad implementare il nuovo curricolo nazionale e ad apprendere nuove metodologie attraverso l’uso del digitale. In alcuni Comuni questo modello ha dato buoni risultati e ora stiamo cercando di diffonderlo, in modo che gli insegnanti possano imparare gli uni dagli altri. I nostri insegnanti hanno molte opportunità di formazione durante la loro carriera, ma vogliamo fare ancora di più. Il nuovo modello di insegnante tutor è una risposta a questo problema. A volte è molto difficile per gli insegnanti trovare due giorni liberi per seguire i corsi. Ecco perché stiamo cercando di portare la formazione in ogni scuola. Si tratta di un apprendimento collaborativo. Desideriamo che i nostri insegnanti collaborino ancora di più, insegnino insieme, in piccoli gruppi. Questa è una delle idee del nostro nuovo curricolo.
http://adiscuola.it/intervista-al-ministro-dellistruzione-finlandese-sul-nuovo-curricolo/
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