La denuncia arriva da Sel, che ha presentato un’interrogazione parlamentare
di Valentina Santarpia, Il Corriere della Sera 21.5.2015
Venticinque studenti sospesi a Pisa, nell’istituto Santoni, dalla preside per aver «boicottato» le prove Invalsi: la denuncia arriva dal coordinatore di Sel Nicola Fratoianni, che ha presentato un’interrogazione parlamentare. Gli studenti sarebbero stati accusati di «danno alla proprietà pubblica», per aver cancellato il codice identificativo sui fogli delle prove. « Il vero danno alla proprietà pubblica lo sta facendo il governo Renzi con il disegno di legge sulla scuola. E’ il governo – conclude Fratoianni – che andrebbe sospeso».
Ma la questione rischia di esplodere: anche all’istituto Serpieri di Bologna c’è uno studente che rischia una sospensione per aver boicottato la somministrazione dei test Invalsi, secondo quanto scrive il Collettivo autonomo studentesco (Cas) su Facebook. Il collettivo parla di «preside-sceriffo» e scrive che «oggi, per uno studente dell’istituto, militante nel Cas e attivo nella propria scuola nella creazione di discussione e mobilitazione politica- si legge nel comunicato- è stato convocato dal preside un consiglio straordinario». Lo scopo, continua il Cas, «sarebbe giudicare e decidere se punire questo studente, la cui unica colpa sarebbe quella di aver boicottato i test Invalsi togliendo il codice identificativo e scrivendoci sopra frasi di protesta». Per il Cas, però, lo studente in questione «ha semplicemente espresso il proprio dissenso contro un modello di test a crocette che sminuisce il pensiero critico di alunni e insegnanti, educa i giovani a un’impostazione mentale da azienda, introduce una meritocrazia che penalizza chi ha grossi problemi per premiare solo chi è già bravo». Sul sito del Serpieri è pubblicato un avviso, firmato dal preside Luigi Solano, che per oggi pomeriggio convoca un consiglio di classe straordinario di una seconda: all’ordine del giorno anche il punto «sanzioni disciplinari», con un invito a partecipare rivolto agli «studenti interessati, eventualmente accompagnati dai genitori».
La protesta contro le prove Invalsi che si sono tenute il 12 maggio scorso è scattata contro la riforma della Scuola in discussione al Parlamento. Rispetto all’anno scorso, è stato registrato un meno dieci per cento di partecipazione dei docenti e molti studenti hanno boicottato le prove con messaggi ironici e scarabocchi: è avvenuto anche nella scuola della «first lady», Agnese Renzi, la moglie del premier, a Pontassieve.
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