Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola Lunedì, 07 Settembre 2015.
“E’ doveroso potenziare l’insegnamento dell’arte nella scuola secondaria di primo grado e nelle secondaria di secondo grado”: la richiesta giunge dei docenti per le classi A025, e A028.
Per i meno avvezzi di numeri associati alle discipline d’insegnamento, si tratta della classa di concorso “Disegno e Storia dell’Arte nella scuola secondaria di secondo grado” (A025) e “Arte e Immagine nella secondaria di primo grado” (A028). In entrambi i casi, sostengono i promotori della richiesta, membri del gruppo GM2012 in rispetto del T.U., le ore d’insegnamento rimangono poche, anche dopo l’approvazione della Legge 107/2015. E pure sulle modalità di assegnazione delle cattedre chiedono chiarezza. Come sulle immissioni in ruolo.
“Vogliamo sollecitare il MIUR – chiedono docenti – ad una maggioretrasparenza dei criterialla base delle scelte del potenziamento, attraverso linee guida di indirizzo per gli istituti scolastici e, al contempo, sensibilizzare le istituzioni scolastiche regionali nonché i Dirigenti Scolastici, a dare maggiore spazio a tali discipline, nell’ottica del potenziamento dell’offerta formativa secondo quanto previsto dalla Legge 107/2015”.
“La nostra convinzione – si legge nella nota – è che sia possibile appassionare le nuove generazioni all’arte ed alla cultura proprio attraverso l’attuazione di progetti e laboratori che approfondiscano il carattere pratico di tale disciplina, per poi riversarlo nel rispetto, nella salvaguardia e nella conoscenza del patrimonio esistente. Ciò in linea con il principio di Cittadinanza che è necessario infondere nei giovani. L’Italia, Paese ricco di monumenti storici da salvaguardare, che ha dato i natali ai più grandi artisti di tutti i tempi, tappa fondamentale, nei secoli, degli artisti che ambivano ad un riconoscimento internazionale è forse il luogo in cui l’arte e la cultura artistica sono messe in secondo piano come in nessun altro, andando dietro all’irragionevole pregiudizio che l’arte e la cultura non aiutino l’economia”.
Gli aspiranti docenti di Arte e Immagine e Disegno e Storia dell’Arte, che hanno presentato domanda di assunzione e che, non avendo ricevuto proposta di assunzione nella fase B, parteciperanno alla Fase C del piano straordinario, stanno elaborando proposte di progetti: si tratta di documenti e programmi “mirati che coadiuverebbero l’offerta già presente nelle scuole al fine di integrare le competenze storico-artistiche dei cittadini di domani, necessarie per far sì che l’Italia possa ritrovare la fama di un tempo, come punto di riferimento fondamentale, nel mondo, per ogni appassionato d’arte e di cultura”, spiegano ancora i promotori delle proposta.
“Ciò, in considerazione dell’esiguo numero di ore normalmente disponibile ai docenti già di ruolo delle classi di concorso A025 ed A028, è realizzabile incrementando l’orario destinato ai laboratori ed alla realizzazione di progetti, ed è proprio attraverso il potenziamento, previsto dalla Legge 107/2015, che potrebbe essere attuato questo obiettivo. Purtroppo, alla vigilia della Fase C del piano straordinario di assunzioni, esso non è ancora stato esplicitato in alcuna direttiva ministeriale che ne garantisca la puntuale attuazione, poiché dipende dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) delle singole strutture scolastiche che potrebbero non recepirlo correttamente”.
C’è da ricordare che il potenziamento dell’arte nelle scuole andrebbe incontro al Protocollo d’intesa MiBACT – MIUR per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale. Tale accordo, infatti, prevede l’ampliamento della collaborazione tra i Servizi educativi di Soprintendenze e Istituti della cultura, gli Uffici Scolastici Regionali e le scuole, “soprattutto – sottolinea la nota – attraverso la costruzione di progetti e iniziative a livello nazionale e locale, volti a diffondere la conoscenza dei beni culturali e la consapevolezza dei valori del paesaggio, contribuendo alla crescita di una coscienza civile, con il concorso delle Associazioni professionali, studentesche e di altri soggetti pubblici e privati che agiscono nel sociale”.