La gestione del tempo durante la quarantena

di Silvia De Robertis, InfoDocenti.it, 10.5.2020

– Il periodo di quarantena ha costretto sia i bambini e i ragazzi a rimanere a casa e senza possibilità di poter scegliere, i genitori, in particolare le madri, si sono trovate a reinventare una nuova organizzazione familiare. Da un giorno ad un altro, genitori e figli si sono ritrovati a ridisegnare la propria giornata e le proprie routines. Avere tempo libero è occasione per dare valore al tempo,  finora trascorso tra  tanti impegni, a volte con ritmi frenetici e stressanti.

La prima attività da condividere con i bambini e ragazzi consiste nel parlare proprio del “tempo”, del suo valore, di come impegnarlo e gestirlo attraverso l’uso di domande:  che significa per te la parola “tempo”? come vuoi viverlo? Come puoi impegnarlo affinché ti senti soddisfatto? Ti senti guida del tuo tempo o ti senti guidato?

Provare a rispondere a queste domande è già un importante e significativo esercizio per riflettere sul prezioso valore del tempo, che può essere impiegato per esempio nella lettura di un libro, di un fumetto, di una rivista; per guardare insieme un film o una serie; per ordinare la propria stanza, per sperimentare nuove ricette per succulenti pranzetti, per dipingere, insomma, per essere creativi. Immagino un tempo per ascoltare buona musica e magari ballare e un tempo da dedicare a se stessi con opportuni esercizi fisici, per la riflessione personale, per l’ascolto di poadcast e per la meditazione. Mi piace pensare a un tempo in cui non ci sia niente da fare e…subentri la noia, che induce ad ascoltare se stessi, a sognare e a creare nuovi progetti impegnativi e divertenti da realizzare.

Un tempo per leggere

La lettura è uno strumento di difesa dall’ isolamento e dalla depressione che consente di far viaggiare la propria mente. E come afferma Francise de Croisset : “La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno” perché attraverso i libri si può viaggiare, conoscere, ampliare la propria mappa mentale, ascoltare e riflettere. Sin da quando ero bambina, ho fermamente pensato che i libri potessero salvare la vita perché donano uno spazio per fermarci, per ascoltare le parole di un altro alle quali ciascuno attribuisce un proprio significato, interpretandolo liberamente e rapportandolo alla nostra mappa esistenziale  per ampliarla ed arricchirla. Per i bambini consiglio la lettura di libri illustrati.  Tra questi: Bernard Waber, Chiedimi cosa mi piace (Terre di Mezzo, 2017) in cui si racconta del rapporto Padre- Figlia attraverso  domande opportune; un altro libro molto valido è di Yael Frankel, Un buco (Kite Ed., 2017), in cui attraverso le immagini e poche parole significative si affronta il delicato tema del dolore e di come sia importante potenziare l’autostima. In ultimo, ma non perché sia l’ultimo consiglio di leggere anche Il mondo è tuo di Riccardo Bozzi (Terre di Mezzo,2017) in cui si invita il lettore ad impegnarsi a vivere nel mondo in modo attivo e responsabile.

Autonomia e creatività nei bambini

La celebre pedagogista Maria Montessori mediante i suoi cinque principi per educare i bambini alla libertà ha dimostrato che i bambini lasciati liberi di creare e di svolgere da soli le proprie attività imparano ad autoregolarsi e disciplinarsi proprio perchè i bambini sono curiosi di vivere l’avventura della vita per diventarne gli eroi. È compito dei genitori saper ascoltare ed accogliere positivamente il loro desiderio di offrire un contributo alla gestione della casa.

Bisogna coinvolgerli nello stabilire il menù settimanale, nel compilare la lista della spesa, nel preparare una nuova leccornia, nell’organizzazione della colazione, del pranzo e della cena,  nell’occuparsi delle piante…. In un clima di serenità -sono convinta- saranno i bambini stessi a chiedere di offrire spontaneamente il loro contributo e sarà un piacere ascoltarli, valorizzarli e premiare la loro buona volontà.

Come madre, insegnante, oltre che come docente di Pedagogia speciale, desidero comunicare ai genitori e a coloro che si preparano a diventare bravi insegnanti di saper accogliere subito le iniziative propositive dei bambini, tralasciando ogni perfezionismo, invitandoli a perfezionare continuamente se stessi come auspicava il pedagogista bitontino Giovanni Modugno.

In conclusione, mi piace offrire una citazione da dedicare alla resilienza del nostro tempo, tratta dal libro di Antonio Ferrara, La corsa giusta (Coccole books 2017) “Io ci volevo arrivare in cima, alla montagna, la volevo scalare ancora come un ragazzino. Non mi davo mai per vinto. Non mi davo per vinto mai…non mi arrendevo…tenevo duro…e poi pensavo che era una vita bellissima, la mia.”

E’ un mio invito ad arrivare in alto, a non darsi per vinti davanti alle difficoltà. Anzi, a procedere nonostante le difficoltà, a continuare ad allenarsi, a credere in se stessi, ad avere fiducia nelle proprie capacità, a guardare i traguardi, ad avere un sogno ostinato e tenace che non cede, perché la vita merita di gratitudine e di essere sempre vissuta.

Dott.ssa Silvia De Robertis, docente a contratto Uniba Insegnante nella scuola primaria

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La gestione del tempo durante la quarantena ultima modifica: 2020-05-11T04:25:10+02:00 da

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