La lunga notte dei precari della scuola

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Ilario Lombardo  Il Secolo XIX,  1.9.2015.  

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Roma – La vita cambia in una notte. In una mail. Dopo anni passati ad aspettare. Chi alla mezzanotte e un minuto avrà aperto la propria casella elettronica, saprà già dove è stato destinato, come annuncia in un post il sito del Miur. In quale delle 99 province lo ha assegnato il cervellotico meccanismo del Miur basato su un algoritmo di cui si sa poco.

La sentenza è arrivata via mail a circa 10 milaprecari della Fase B. Riguarda i posti residuali dell’organico cosiddetto di diritto, l’ultima tranche prima delle 55 mila assunzioni previste da novembre in poi, dopo il potenziamento dell’organico su base regionale.

La lotteria che è toccata questa notte a molti insegnanti ancora senza cattedra invece è organizzata tenendo conto della disponibilità a livello nazionale. Per intendersi, per le scuole primarie, le elementari, dopo la prima informata (Fase 0 e Fase A), la scelta si è ridotta a una quindicina di posti, la maggior parte dei quali in provincia di Lodi.

Se in cima alle graduatorie si trovava uno di Avellino o di Caltanissetta, il suo futuro è già scritto: o accetta di fare i bagagli, salutare la famiglia e trasferirsi (magari ha 50 anni, con moglie e figli, magari no…), oppure dovrà dire addio alla cattedra e sarà fuori dalle graduatorie. Lui e tutti gli altri 10 mila avranno dieci giorni di tempo per decidere se accettare o rifiutare la destinazione.

Dovranno sciogliere la riserva e rispondere alla proposta di trasferimento entro le 24 dell’11 settembre. A quel punto, non resterà loro che un’ultima speranza. Affidarsi al maxi-concorso promesso dal ministero per il 2016. C’è solo un’eccezione prevista per quest’anno: l’accettazione di una supplenza annuale nella propria sede, supplenze che dovranno essere comunicate ai prof entro l’8 settembre, e rinvio dello spostamento all’anno successiv

Considerata l’enorme massa di precari del Sud, e la stragrande maggioranza di cattedre disponibili al Nord, non è difficile immaginare, come ribadisce Marcelo Pacifico, presidente Anief, che «saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio».

Anche perché, continua il sindacato, «l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità».

La lunga notte dei precari della scuola ultima modifica: 2015-09-02T06:51:08+02:00 da
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