di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 5.11.2019
– Il ministro dell’istruzione e università aveva promesso 3 miliardi. Battaglia in parlamento –
Un ministro che appare amareggiato, che fa i conti con una legge di bilancio che non inverte la rotta sui finanziamenti per l’istruzione, l’università e la ricerca (non ci sono i tre miliardi di euro che aveva promesso per dicembre) e che anzi deve prendere atto della presenza di norme che, per sua ammissione, non sono state concordate con il suo dicastero. Lorenzo Fioramonti è pero pronto a dare battaglia in parlamento, «non è finita», dice. La prima manovra giallorossa è giunta al senato, ed è l’ora di scorrerla tra articoli e tabelle per capire che norme e che tagli ci saranno e su quali capitoli. «Forse è normale che una legge di bilancio evolva continuamente. Ciò che è meno normale, però, è che un Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca venga a scoprire dalla rete dell’esistenza di norme che riguardano il suo settore, senza che sia stato neppure coinvolto», ammette il ministro in un post su fb. Due gli articoli che hanno fatto sobbalzare il titolare di viale Trastevere: quello sull’Anr, l’agenzia nazionale della ricerca, e l’altro sulle assunzioni negli enti di ricerca.
La creazione di un’agenzia che potenziasse la ricerca italiana, incardinandone il potere direttivo presso la presidenza del consiglio dei ministri a discapito del ministero dell’istruzione, università e ricerca, è stato un pallino del premier Matteo Renzi, anno 2016. Il progetto è tornato in auge con Giuseppe Conte che lo ha messo per esteso direttamente nella Manovra e non più, contrariamente a quanto previsto in cdm, in un ddl collegato alla Finanziaria. Per rendere operativa l’Anr servirà un successivo dpcm che fisserà nel dettaglio competenze e governance del nuovo organismo. Cosa fa l’Anr? Lo dice l’articolo 28: «Promuove il coordinamento e indirizza le attività di ricerca di università, enti e istituti di ricerca pubblici verso obiettivi di eccellenza, incrementando la sinergia e la cooperazione tra di essi e con il sistema economico-produttivo, pubblico e privato, in relazione agli obiettivi strategici della ricerca e dell’innovazione nonché agli obiettivi di politica economica del Governo funzionali alla produttività e alla competitività del Paese. L’Anr favorisce altresì l’internazionalizzazione delle attività di ricerca, promuovendo, sostenendo e coordinando la partecipazione italiana a progetti e iniziative europee e internazionali». La versione iniziale di questo articolo «era stata sviluppata escludendo il Miur da qualunque ruolo. Siamo riusciti a farlo rientrare, ma rimane una problematica di fondo», commenta Fioramonti, «il funzionamento e la governance di tale agenzia può essere deciso solo dopo un confronto con la comunità di ricerca ed una ricognizione delle migliori pratiche internazionali. Non può essere approntato da un paio di burocrati in un fine settimana», attacca il ministro, «quindi mi auspico che la legge di bilancio si limiti a sancirne la costituzione e la dotazione economica, rinviando ad una norma ad hoc modello di governance e obiettivi».
Il secondo articolo dello scontento del ministro è il 29, «che va completamente rielaborato per evitare che gli enti pubblici di ricerca ed i ricercatori vedano sbarrate le loro prospettive future». Infine, ci sono passaggi sulla pubblica amministrazione, con riferimento ad università e ricerca, «che destano perplessità…Io credo molto nel gioco di squadra. Ma ciò prevede la condivisione dei processi e delle norme. Faremo gioco di squadra col Parlamento per modificare queste norme».
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La Manovra spiazza Fioramonti ultima modifica: 2019-11-05T07:53:57+01:00 da