di Rosalia Cimino, la Scuola Oggi, 13.5.2025.
Analisi di stipendi, progressioni e compensi orari. Le differenze tra i livelli retributivi iniziali e finali.
L’evoluzione del trattamento economico dei docenti nel sistema scolastico italiano offre uno spaccato delle dinamiche contrattuali e delle risorse destinate al personale educativo.
Analizzando le retribuzioni lorde annue che variano dai 20.897,20 € di un insegnante all’esordio di carriera nella scuola primaria fino ai 35.505,47 € di un docente laureato della secondaria di secondo grado in “classe stipendiale 35”, emerge come la progressione remunerativa nell’arco di 35 anni sia piuttosto contenuta.
In questo articolo approfondiremo le fasce stipendiali iniziali e finali, il guadagno orario effettivo e le prospettive contrattuali alla luce del CCNL Istruzione e Ricerca 2019–2021.
SOMMARIO
Livelli retributivi iniziali e finali: l’analisi delle differenze
All’avvio della carriera, insegnanti di infanzia e primaria percepiscono uno stipendio lordo annuo di 20.897,20 euro, cifra che dopo 35 anni di servizio sale a 30.536,92 euro, con un incremento complessivo di soli 9.639,72 € lordi.
Analogamente, per il personale non laureato della secondaria di II grado (ad esempio gli ITP), la retribuzione iniziale di 20.897,20 euro evolve fino a 30.029,79 euro, segnando un avanzamento di 9.132,59 euro lordi nel corso di tutta la carriera.
Nel segmento della secondaria di I grado, i compensi fluttuano da 22.678,52 euro all’inizio a 33.837,37 euro al termine della carriera, con un aumento di 11.158,85 euro lordi.
Il docente laureato della secondaria di II grado, infine, passa dai 22.678,52 euro iniziali ai 35.505,47 euro finali, guadagnando 12.826,95 euro lordi dopo 35 anni.
I suddetti dati evidenziano una crescita retributiva contenuta, nonostante l’aumento medio mensile previsto dal rinnovo contrattuale che, secondo le stime, dovrebbe aggirarsi intorno ai 165 euro lordi.
Vedi le tabelle
Il valore orario della prestazione docente
Se si rapporta la retribuzione annua al monte ore effettivamente svolto, emerge che un docente laureato della secondaria di II grado in “classe 35” – con uno stipendio lordo di 35.505,47 euro – percepisce circa 35 euro lordi per ogni ora di lezione, corrispondenti a 25,55 euro netti.
Al contrario, un docente in avvio di carriera, con 22.678,52 euro lordi annui, ottiene un compenso orario netto di circa 16,80 euro.
Nella scuola primaria, dove il monte ore annuo si aggira intorno alle 1.200 ore, la paga oraria di un’insegnante al livello “0” scende a poco più di 12,70 euro netti, mentre al termine della carriera arriva a 18,50 euro netti all’ora.
I valori mettono in luce come il rapporto tra tempo-lavoro e stipendio renda la professione docente meno competitiva rispetto ad altri settori, nonostante l’importanza cruciale dell’istruzione.
Prospettive contrattuali e strategie di ottimizzazione
Il CCNL Istruzione e Ricerca 2019–2021 rimane il quadro di riferimento per la determinazione delle retribuzioni, ma la Legge di Bilancio 2025 ha stanziato risorse aggiuntive per il comparto scuola, con investimenti pari a 3 miliardi di euro e un incremento mensile lordo stimato tra 10 e 15 euro per docente.
A questi importi si sommano le progressioni economiche legate all’anzianità e l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC), che nel 2025 prevede un aumento complessivo dell’1,10 % dello stipendio tabellare tra aprile e luglio.
Per massimizzare il valore percepito, le scuole dovrebbero curare la corretta imputazione delle ore eccedenti e delle attività aggiuntive, gestendole tramite il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FIS) e garantendo trasparenza nei conteggi.
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La retribuzione degli insegnanti italiani ultima modifica: 2025-05-14T05:06:58+02:00 da