di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 13.7.2022.
Via libera finale della Camera all’unanimità. Almeno il 60% dei docenti dal mondo del lavori, i tirocini salgono al 35%. Ora correre sull’attuazione: servono 19 provvedimenti
D’ora in avanti, i finanziamenti agli Its avranno sempre più «carattere di stabilità», legati ad una programmazione triennale dell’offerta formativa (nasce un fondo per l’istruzione tecnologica superiore da 48,3 milioni a decorrere dal 2022). Le risorse previste dal Pnrr, 1,5 miliardi in 5 anni (di cui i primi 500 milioni in arrivo entro l’estate), dovranno andare ad incrementare il numero dei percorsi formativi, e quindi a vantaggio degli studenti (e non distribuiti a pioggia).
Le imprese poi saranno perno degli Its. Almeno sotto quattro punti di vista. Primo: la docenza dovrà arrivare «per almeno il 60% del monte ore complessivo» dal mondo del lavoro. Secondo: stage e tirocini aziendali, quindi “pratica sul campo”, dovranno rappresentare «almeno il 35%» della durata del percorso, e potranno essere svolti anche all’estero e sostenuti da adeguate borse di studio. Terzo: la presidenza della Fondazione Its è, di norma, «espressione delle imprese fondatrici e partecipanti» (gli Its a guida imprenditoriale sono da sempre i più performanti). E quarto: per le aziende che investono negli Its è previsto un credito d’imposta del 30%, che sale al 60% se l’erogazione è fatta nelle province con maggior tasso di disoccupazione.
Soddisfatto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che sottolinea: «Ampliamo l’offerta formativa per studentesse e studenti con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti». D’accordo la collega di governo, Mariastella Gelmini: «Il rilancio degli Its Academy consentirà al nostro sistema di istruzione e formazione di competere con quelli di altri Paesi». Sulla stessa linea, Cristina Grieco (braccio destro di Bianchi), che ha seguito passo passo la riforma in Parlamento. Anche a palazzo Chigi c’è soddisfazione; il premier Mario Draghi ha citato gli Its proprio nel discorso d’insediamento dell’esecutivo; e il capo del Dipe, Marco Leonardi, da sempre lavora per il decollo degli Its.
Il plauso arriva da tutto l’arco parlamentare, dalla storica responsabile scuola di Fi, Valentina Aprea, che spiega: «L’Italia, per la prima volta nella sua storia, definisce un sistema terziario professionalizzante in cui, finalmente, alle imprese si riconosce di svolgere una funzione pubblica. Gli Its sono uno strumento concreto per colmare il mismatch ad alta specializzazione per favorire la competitività della aziende e l’occupabilità dei giovani tecnologici 4.0», all’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi, altro esperto di Its, ora in Iv, che ha aggiunto: «Adesso occorre aumentare la quantità di corsi e allievi senza diminuire la qualità» (sulla stessa linea Serse Soverini, Pd: «Si punti avanzati in ambiti strategici per manifattura e servizi»).
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La riforma degli Its è legge: collegamento più forte con imprese e territori ultima modifica: 2022-07-14T06:52:59+02:00 da
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