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La scuola 2.0 è già realtà, ma necessità di più infrastruttura

– Secondo una ricerca condotta da ULI, la scuola digitale funziona, ma è carente nell’infrastruttura.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) dimostra che la scuola 2.0 è già realtà. Il 97% degli edifici scolastici è connesso a Internet per la didattica, l’82% delle scuole utilizza il registro elettronico di classe e il 96% degli istituti usa strumenti digitali per comunicare con le famiglie. Altra strada c’è ancora da fare per quanto riguarda l’infrastruttura. È quanto emerge da uno studio condotto da ULI – Utility Line Italia, ISP – Internet Service Provider di Seveso nell’hinterland milanese, che ha iniziato fin dal 2002 a portare nelle scuole le prime connessioni Adsl da 1,2 Mbps, per arrivare via via alle 7, 10 e 20 fino a migrare da qualche anno alla fibra ottica, garantendo, tra i pochi operatori italiani di settore, la banda minima garantita.

Attualmente ULI ha attive un centinaio di scuole su tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna, dalla Toscana al Lazio alla Sicilia. Di queste il 9% sono secondarie di secondo grado (superiori), il 61% secondarie di primo grado (medie), il 28% primarie (elementari) e il 2% dell’infanzia. Analizzando il traffico effettuato dai singoli istituti scolastici negli ultimi cinque anni, ULI ha approntato tre profili dedicati: 1 – UV303 (Down: 30Mbps – Up: 3Mbps) per le scuole primaria e dell’infanzia; 2 – UV 5010 (Down: 50Mbps – Up: 10Mbps) per secondarie di primo grado e primaria con tante classi; 3 – UV 10020 (Down: 100Mbps – Up: 20Mbps) per secondarie di secondo e di primo grado con tante classi.

Esaminando il traffico reale attuato dagli istituti, si nota come il 90% di esso si registra durante le ore di lezione (8:00-14:00) e che alcuni sfruttano la connettività anche la sera per corsi speciali, incontri, scuola serale. Più che sulle materie, il traffico Internet, è suddivisibile per tipologia di utilizzo. Prendendo a riferimento i dati delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, la LIM impiega rispettivamente il 38%, 22% e 22%, il Wi-Fi il 9%, 10% e 28%, il VoIP (Voice over IP, cioè il telefono via Internet) il 2%, 3% e 5%, i laboratori il 20%, 31% e 35%, la segretaria il 28%, 29% e 14%, il registro elettronico il 3%, il 5% e il 6%.

Una linea performante – afferma Vittorio Figini, fondatore e amministratore di ULI – Utility Line Italia – può garantire un servizio di qualità per docenti, alunni e segreteria come l’aggiornamento contemporaneo del registro elettronico, lezioni interattive grazie alla LIM, un accesso wireless con più di 100 device connessi contemporaneamente, l’abbattimento dei costi telefonici attraverso il VoIP. Le nostre connessioni dedicate alle scuole hanno la banda minima garantita, fattore essenziale per un servizio di qualità agli istituti scolastici. Bisogna fare attenzione alla pubblicità: quella proposta a meno di 20 euro al mese con la formula “fino a X… di banda” non è banda minima garantita. Fondamentale è anche il backup dei dati. Al fine di venire incontro alle esigenze delle scuole, proponiamo un’alternativa di backup che garantisca sempre la connessione ad Internet, con backup che vengono effettuati attraverso Wireless Hiperlan e LTE a seconda della copertura.”

È importante optare – spiega Onelio Giovanni Bertazioli, docente di Telecomunicazioni e autore di testi didattici e professionali nella fattispecie – per una connessione in fibra ottica almeno di tipo FTTC (Fiber To The Cabinet). Da valutare le velocità nominali sia di ricezione (o downstream) sia di trasmissione (o upstream) adeguate (per esempio 100 Mbit/s in ricezione e 20 Mbit/s in trasmissione). Quindi la banda minima garantita (detta anche MCR: Minimum Cell Rate) sia in ricezione sia in trasmissione con l’Internet Service Provider (ISP) che si impegni a offrire una connessione la cui velocità non sia inferiore ai valori specificati contrattualmente. Per la connettività FTTC da valutare anche la lunghezza della tratta su doppino telefonico, che incide sulle prestazioni. Andrebbe poi curata l’alta disponibilità della connessione Internet, che dovrebbe essere sempre utilizzabile e non soggetta a interruzione e guasti”.

 “Tale aspetto – conclude Bertazioli – può essere affrontato chiedendo di specificare i tempi di intervento e di ripristino in caso guasti, o meglio realizzando una doppia connessione Internet, delle quali una potrebbe essere di tipo FTTC e l’altra a velocità inferiore, di tipo ADSL o meglio di tipo Wireless con  le due connessioni che possono operare in parallelo impiegando un apposito dispositivo posto nella scuola (Router con doppia porta WAN e Load Balancing) che suddivida e bilanci il traffico tra esse. Se la zona della scuola è coperta da un servizio FTTH, caratterizzata da una connettività completamente su fibra ottica, è possibile valutare se il costo aggiuntivo rispetto a una connettività FTTC non sia eccessivo rispetto alle esigenze della scuola, viste in un’ottica di medio periodo; la connettività FTTH, infatti, consente di avere velocità di trasmissione e ricezione simmetriche (cioè uguali) e può offrire velocità nominali elevatissime (per esempio fino a 1 Gbit/s in grandi città). Infine importante è la protezione dell’infrastruttura di rete da accessi esterni non autorizzati, impiegando appositi firewall.”

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La scuola 2.0 è già realtà, ma necessità di più infrastruttura ultima modifica: 2017-12-12T04:31:26+01:00 da
Gilda Venezia

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Gilda Venezia

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