La scuola paga l’insipienza della politica dei trasporti

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti della Provincia di Venezia, 4.1.2021.

Dopo il 7 gennaio sara’ il caos e si rischiano ancora mesi di didattica integrata a distanza. I piani operativi dei trasporti delle Prefetture del Veneto.

Gilda Venezia

Dopo le comunicazioni generiche dell’USR Veneto in merito al rientro a scuola previsto per il 7 gennaio, comunicazioni cui sono stati allegati i piani operativi dei trasporti delle prefetture del Veneto, appare chiaro che saranno enormi i problemi di gestione della mobilità urbana ed extraurbana gestita da società pubbliche di trasporto per consentire il rientro degli studenti in presenza nelle scuole superiori. Come è noto il Ministero dei Trasporti e della Salute hanno disposto, contro l’opinione della Ministra Azzolina e del CTS, un rientro al 50% nelle prime settimane per poi arrivare al 75% per evitare gli assembramenti sui mezzi di trasporto e negli hub partenze/arrivi. Il Piano operativo per il coordinamento scuola-trasporti fa riferimento ad una presenza a scuola del 75% degli studenti delle superiori a scuola e dimostra le carenze strutturali del sistema trasporti stico regionale. Ad esempio nell’area veneziana (area AVM – ACTV) servirebbero almeno 180 autobus aggiuntivi, nell’area del Veneto orientale (ATVO) servirebbero 171-181 mezzi aggiuntivi. Complessivamente il fabbisogno nell’area metropolitana di Venezia servirebbero almeno 350 bus che “muovendosi alle stesse ore e sovrapponendosi agli altri mezzi di trasporto, nonché al traffico cittadino, porterebbero alla paralisi di Mestre e al congestionamento dei centri di Mirano, Dolo, Mira e Chioggia. Vista l’impossibilità di reperire tanti mezzi aggiuntivi si potrebbe fare riferimento al noleggio di autobus Granturismo.

Il dispositivo del Prefetto di Venezia prevede che siano reperite risorse tecniche aggiuntive corrispondente a 110 mezzi per AVM e 21 per ATVO con una flessibilità degli orari di entrata nelle scuole nella fascia orara tra le 7.45 e le 9.00.

Tutto ciò senza una seria riflessione su un piano strutturale dei trasporti pubblici in mancanza del quale risulterebbero inutili i bus aggiuntivi in una situazione post-pandemia. Sarebbe stata l’occasione di un ripensamento vero delle politiche dei trasporti dopo anni di tagli e razionalizzazioni, ma di questo Regione e Comuni non danno segni di vita scaricando tutto sulla mancanza di risorse trasferite dallo Stato.

Regione e USR Veneto hanno criticato l’affidamento ai Prefetti della definizione dei piani di intervento sui trasporti, ma non si capisce con quale alternativa. Affidare ancora a Regione e sindaci la gestione dei trasporti pubblici dopo tali risultati?

In allegato i file relativi ai piani operativi dei trasporti per tutte le province del Veneto.

 

 

Gilda degli insegnanti della provincia di Venezia

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La scuola paga l’insipienza della politica dei trasporti ultima modifica: 2021-01-04T03:51:20+01:00 da
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