La solita inutile minestra riscaldata

Gilda degli insegnanti della provincia di Venezia,  16.4.2020

– Il tavolo di esperti per l’innovazione nel tempo del covid 19 –

Il Ministro Azzolina ha firmato il decreto con cui conferisce incarico di consulenza ad esperti di innovazione didattica e formazione. Dalle notizie che abbiamo sono quattro gli  “esperti” identificati come tali dal Ministero dell’Istruzione.

Uno è il Prof. Giuseppe Paschetto, insegnante oggi in pensione di Matematica e Scienze a Mosso (BI) entrato nel 2019 nel gruppo dei 50 super insegnanti scelti e nominati ambasciatori della Varkey Foundation per il Global Teacher Prize. Il Prof. Paschetto sarebbe l’unico docente facente parte del gruppo ed è noto anche per i suoi metodi di lavoro didattico innovativi e fondati sul coinvolgimento empatico degli studenti e per le sue battaglie ecologiste la più importante delle quali è riferita alla tutela della spiaggia di Budelli. Nulla da eccepire nella scelta del MI.

I problemi intervengono per gli altri tre componenti. Tutti Dirigenti Scolastici.

Antonella Accili  è Dirigente Scolastica (istituto comprensivo di Piandimeleto a Pesaro ) è nota per il suo vademecum per il dirigente neo assunto.  Per la Accili l’identità di una scuola viene espressa nel bilancio sociale (e nel PTOF). Emerge dall’integrazione di mission, la “ragione esistenziale” di un istituto, valori, che fanno da collante nelle relazioni umane all’interno della scuola, e vision, l’insieme delle strategie da mettere in atto affinché la vision possa essere realizzata. Preoccupante è il continuo rimando astratto a mission (quale?), vision (quale?) e alla formazione indotta sulle nuove metodologie didattiche (quali??). Secondo la Dirigente la libertà di insegnamento si basa sulla conoscenza delle metodologie didattiche che devono essere utilizzate alternativamente secondo il contesto classe-gruppo di allievi che il docente deve saper affrontare. La vision è quella mutuata anche dalle sperimentazioni inclusive portate avanti da Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del ministero dell’Istruzione. Interessante è la progettazione degli orari e delle scansioni didattiche posti in essere nel suo Istituto (ore di 50 minuti, riorganizzazione delle attività per assi culturali con segmanti settimanali, ecc.). Vedremo.

La pecora nera del gruppo è sicuramente Amanda Ferrario (classe 1973). Dirigente Scolastica dell’istituto tecnico economico internazionale “Tosi” di Busto Arsizio diventata nota alle cronache come amica particolare dell’ex Ministro Bussetti e come prima firmataria dell’appello dei dirigenti scolastici contro i sindacati che frenerebbero la necessaria innovazione. Lasciateci lavorare si intitola l’appello. Tradotto i capi siamo noi, i docenti e il personale non rompa le scatole con pretestuose richieste di diritti. Sino già pagati tanto per quello che fanno. Pessima scelta.

L’ultimo della quadriglia e Salvatore Giuliano, dirigente scolastico (IIS Majorana di Brindisi) di area M5S, già ex sottosegretario del governo Conte 1 con Bussetti. E’ noto per le sue proposte di innovazione organizzativa della sua istituzione scolastica e per le battaglie per l’autoproduzione di libri di testo e materiali didattici. La sua presenza al MIUR è stata di fatto irrilevante. Vedremo cosa proporrà ora.

Come si può notare la presenza di dirigenti scolastici è invasiva. La presenza di dirigenti scolastici della scuola secondaria di secondo grado è di fatto preponderante. La sola Accili ha a che fare con infanzia e primaria, i veri nodi della didattica e distanza. Tutti i componenti hanno caratterizzato le loro proposte verso una decostruzione dell’organizzazione tradizionale della scuola. Un conto è parlare in generale di trasformazione della didattica, un altro è costruire un modello innovativo che tenga conto dei contratti di lavoro esistenti e delle diversità strutturali del sistema scolastico nel territorio italiano. Mancano le associazioni professionali dei docenti, mancano i sindacati. Sembra che la “vision” dell’Azzolina non preveda la presenza di corpi intermedi di partecipazione attiva nelle possibili decisioni. Un grave errore che rischia ancora di far naufragare qualsiasi innovazione. Le riforme degli ultimi trent’anni sono state pensate e costruite da funzionari, politici, presidi, dirigenti scolastici che non sapevano i reali problemi dell’insegnamento. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Azzolina dimostra in tale contesto di essere più vicina a Berlinguer, Gelmini e Giannini di quanto si potrebbe aspettare da una esponente del M5S.

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La solita inutile minestra riscaldata ultima modifica: 2020-04-16T20:19:43+02:00 da
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