– Francamente, in uno Stato con la scuola pubblica, avrei preferito che lo stesso Stato  si assumesse  le sue responsabilità, che fosse lui a decidere quali programmi ridurre e quali materie tagliare; poiché è impensabile che tutto  quello che si fa in 5 anni si possa fare in quattro senza apportare sostanziali cambiamenti nel pacco degli insegnamenti.
Ma uno Stato così doveva fare i conti con una opposizione. Ormai nella società liquida, per motivi elettorali, si cerca di evitare di pagare il conto, il conto lo si lascia alle future generazioni.
[“alla chetichella” assomiglia sia al principio della rana bollita, che alle riforme di contrabbando, in più chi sta in alto, chi propone e decide (Miur , Stato) si fa bello, si mette l’aureola, vuole e riceve applausi, poi sugli altri (sudditi, esecutori) ricadranno oneri, responsabilità, critiche, note di biasimo, confronti sgradevoli con chi aderirà e darà soddisfazione al committente.]