di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 10.5.2025.
Non sempre i dirigenti scolastici riescono a gestire le corrette relazioni scuola-famiglia.
La riforma sul voto di condotta 2024/25.
Troppo spesso accade che i genitori di qualche studente, con animo di estremi difensori dei propri figli, colpevolizzino i docenti per valutazioni negative o per rimproveri giudicati inopportuni. Questi comportamenti dei genitori sono delle verie e proprie ingerenze fatte in modo da tentare una sorta di condizionamento psicologico nei confronti dell’insegnante e della sua valutazione. Genitori che attaccano gli insegnanti, per una valutazione negativa o per un rimprovero fatto allo studente, non solo compiono una ingerenza, ma minano profondamente il ruolo professionale del docente e questo, a volte, viene fatto anche con la “complicità” del dirigente scolastico. Quando un dirigente scolastico consente ad un genitore di attaccare, criticare o disprezzare, l’operato didattico di un docente, gestisce in un modo veramente sbagliato le relazioni scuola-famiglia.
Corrado Augias e Massimo Recalcati
Interessante è il dibattito tra il prof. Massimo Recalcati e il giornalista Corrado Augias in una trasmissione condotta da Augias “La Torre di Babele” in cui Recalcati dice: “Adesso i genitori fanno i sindacalisti dei figli, di fronte a un corpo docente che è sempre più maltrattato“.
Nella trasmissione Di Martedì condotta da Giovanni Floris lo scorso 6 maggio, Corrado Augias si esprime in modo chiaro sui provvedimenti del Ministro Valditara riferiti alla recente riforma sul voto di comportamento, Legge n.150/2024, che introduce significative modifiche nella valutazione degli alunni, differenziando le norme a seconda dei vari gradi di istruzione: scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado.
Per Augias riguardo la divisione che dovrebbe esistere tra scuola da una parte e famiglia dall’altra, è “un errore storico che si contiuna a perpetuare fin dal 1968...”, secondo il famoso giornalista romano, non va per nulla bene che i genitori entrino dentro gli organi collegiali a partecipare su decisioni che toccherebbero solo alla scuola. Il giovane cittadino che si forma attraverso la scuola, conclude Augias nel suo fine ragionamento, è giusto che si separi dalla famiglia e si affidi alla scuola, tale separazione è salutare per la formazione dei nostri giovani.
Riforma sul voto di condotta 2024/2025
Ecco alcune novità sul voto di condotta degli studenti a partire dagli scrutini finali dell’anno scolastico 2024/2025:
Scuola primaria
Valutazione: gli alunni della scuola primaria continuano a ricevere giudizi sintetici per la valutazione del comportamento. Non c’è una valutazione in decimi.
Scuola secondaria di primo grado
Valutazione in decimi: a partire dall’anno scolastico 2024/2025, nelle scuole secondarie di primo grado la valutazione del comportamento viene espressa con voti in decimi.
Gli alunni ai quali viene attribuito un voto inferiore a 6 nel comportamento non saranno ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato. Questo voto può essere attribuito per comportamenti gravi e reiterati durante l’anno scolastico.
Scuola secondaria di secondo grado
Valutazione in decimi: nelle scuole secondarie di secondo grado la valutazione del comportamento continua ad essere espressa con voti in decimi. Viene confermato che lo studente che dovesse riportare un voto di condotta inferiore ai 6 decimi, non verrà ammesso alla classe successiva o agli esami di Stato.
Sospensione del giudizio: un voto pari a 6 nel comportamento comporta la sospensione del giudizio e l’assegnazione di un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. La mancata presentazione dell’elaborato determina la non ammissione all’anno successivo.
Solo gli studenti con un voto pari o superiore a 9 nel comportamento possono ricevere il punteggio massimo nel credito scolastico, influenzando così il voto finale di maturità.
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L’ingerenza dei genitori a scuola ultima modifica: 2025-05-11T05:27:09+02:00 da