TuttoscuolaNews, n. 811 del  10.4.2017

– L’Invalsi è stato un po’ al centro del dibattito nella fase consultiva con diverse proposte per un suo intervento più ridimensionato che ampliato. Già lo schema iniziale predisposto dal Miur aveva contenuto la sua funzione, frenando, probabilmente, le aspettative della presidenza dell’istituto.

Alla fine, cosa è successo?

Nessuna sostanziale novità per il I ciclo rispetto allo schema iniziale, dove, come si sa, è stato previsto che le prove non siano più incluse e considerate all’interno dell’esame, ma, effettuate preventivamente, sono requisito per l’ammissione all’esame stesso (anche per i candidati privatisti). Unica integrazione la previsione, scontata, che per “gli studenti risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per l’espletamento delle prove”.

Relativamente alla certificazione delle competenze per il I ciclo viene prevista l’indicazione, in forma descrittiva del livello raggiunto nelle prove Invalsi distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazionee certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese”.

Per il II ciclo, confermata la previsione che le prove si effettuano, oltre che per gli studenti delle classi seconde, anche per quelli dell’ultimo anno e che esse costituiscono per le istituzioni scolastiche attività ordinarie d’istituto (sono obbligatorie) e requisito di accesso degli studenti all’esame, c’era l’incognita di sapere se di quelle prove ci sarebbe stato o meno traccia da qualche parte.

Alla fine l’interrogativo è stato sciolto, prevedendo che nel curriculum che sarà allegato al diploma: “in una specifica sezione sono indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nella prova scritta a carattere nazionale (Invalsi), distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.

Considerato che il curriculum del diplomato è tutt’uno con il diploma, dovrebbe essere scongiurato il rischio che qualche studente, suggestionato dalle proposte oppositive di qualcuno, si limiti ad una partecipazione passiva alle prove obbligatorie Invalsi.

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L’Invalsi evita il peggio nel decreto ultima modifica: 2017-04-10T06:19:17+02:00 da
Gilda Venezia

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