L’organico dell’autonomia e la sindrome del tappabuchi

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Lucio Ficara,  La Tecnica della scuola 19.7.2016

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– L’introduzione dell’organico dell’autonomia, ai sensi dell’art.1 comma 68 della legge 107/2015, supera in buona parte la rigidità tra organico di diritto e di fatto.

Infatti si avvia, a partire dall’anno scolastico 2016/2017, una nuova concezione di distribuzione dei posti, volta a soddisfare i fabbisogni delle scuole e i loro piani triennali di offerta formativa. Ancora nel 2016/2017, ma pare sia l’ultima volta, continuerà ad esistere dopo l’organico dell’autonomia anche l’organico di fatto. Infatti in questi giorni, negli Ambiti Territoriali Provinciali, si sta lavorando per predisporre l’organico di fatto 2016/2017.

Tuttavia in questo periodo si discute molto di organico dell’autonomia e di trasferimento su potenziamento in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Bisogna sapere che è palesemente errata l’idea generica che il trasferimento di un docente avvenga su un posto di potenziamento. Infatti il trasferimento su posto di potenziamento avviene in un solo caso: “ Se tale posto è l’unico in tutta la scuola ed è ovviamente vacante”. In tutti gli altri casi il trasferimento avviene sull’organico dell’autonomia interna ad una sola scuola, e poi sarà il DS ad assegnare, in base ai criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto, il docente ai posti e alle classi. Poi in alcune scuole ci sono dei casi anomali, come ad esempio quello in cui in una certa disciplina X ci si trova con un posto di potenziamento e una cattedra oraria esterna, ed un titolare.

In tal caso il titolare viene riassorbito tutto all’interno della scuola e la cattedra oraria esterna verrà assegnata a mobilità. In questo caso il DS può assegnare al docente già titolare in precedenza, o il posto intero sul potenziamento e al nuovo arrivato la cattedra oraria così come è, oppure può assegnare al vecchio titolare una cattedra tutta interna fatta di un certo numero di ore in classe con completamento ore di potenziamento e al nuovo arrivato, ore di potenziamento interne e completamento orario nell’altra scuola.

In alcun modo il Ds può mandare il vecchio titolare sulla cattedra oraria esterna. Inoltre esiste la preoccupazione di alcuni docenti, per esempio di discipline come economia aziendale (ex A017), che in fase A della mobilità hanno avuto il trasferimento in un liceo classico dove questa disciplina non si insegna e l’unico posto libero è sicuramente di potenziamento. Lo stesso ragionamento vale per altre discipline come ad esempio discipline giuridiche (ex A019), questi docenti non hanno idea di come verranno utilizzati nella loro unicità e cosa sarà del loro ruolo.

Si tratta di docenti pronti al cambiamento, disposti a mettersi in gioco per creare cose nuove nella scuola che cambia, ma con tanti dubbi e perplessità. Questi docenti si chiedono se i Ds saranno in grado di gestire il cambiamento, di affrontare cose nuove che richiedono apertura alle innovazioni e sperimentazione, o se per loro sarà più comodo avere persone pronte a tappare buchi e risolvere situazioni d’emergenza.

L’esperienza dell’anno scolastico 2015/2016 ci dice che organizzare il potenziamento su discipline che non sono previste nell’ordinamento tradizionale di una scuola è molto più difficile rispetto alle tipiche discipline che invece rientrano nel piano di studi. In buona sostanza con l’organico dell’autonomia nasce anche la sindrome professionale del tappa buchi.

L’organico dell’autonomia e la sindrome del tappabuchi ultima modifica: 2016-07-19T18:45:24+02:00 da
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