di Beatrice Mani, Il Gazzettino, 4.1.2021.
Il caso dei positivi “fantasma”.
Covid, in Veneto, Friuli e Trentino record di mortalità in Italia
Intanto diventa sempre più dirimente il nodo scuola: sempre dal 7 si dovrebbe ripartire, ma sarà davvero così? Stamani il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha annunciato: tutto fermo fino al primo febbraio, scuole superiori chiuse fino a quella data. La stessa decisione è stata presa da Luca Zaia per il Veneto con una nuova ordinanza che rimanda alla stessa data il rientro in classe.
Zaia in diretta oggi
Il bollettino
3 milioni 300mila tamponi molecolari fatti ad oggi, 1 milione e 900mila test rapidi. Positivi 1.682 in più nelle ultime 24 ore (12,69% perentuale sui tamponi fatti), positivi 266mila 946 da inizio pandemia, 3.459 ricoverati in totale (400 in terapia intensiva, 3059 in area non critica). 6813 (+50 nelle 24 ore) i decessi.
Vaccini: quanti ne ha fatti il Veneto?
Alle ore 12.00 di oggi in Veneto sono stati somministrati 16.748 vaccini, pari al 43,1% dei 38 mila in magazzino. Lo ha annunciato il presidente della Rwegione Luca Zaia. «Questo – ha commentato – sta a significare l’efficienza della nostra macchina. Facciamo vaccinazioni fino alle 22.00. Sperando che arrivino le 38 mila dosi settimanali, questa settimana ne somministriamo 70 mila», ha concluso.
Veneto atipico
«Ieri è stata una giornata in videoconferenza, conclusa con una nottura con governatori e Governo, con Boccia e Speranza – ha spiegato Zaia -. Il tema è quello della preoccupazione per l’Italia che è in ritardo di 2 settimane sulla curva epidemiologica europea. E questo nonostante le restrizioni: i contagi aumentano, ad esempio in Germania, e i nuovi positivi sono molti, la Gran Bretagna è balzata a 60mila nuovi infetti al giorno. Siamo obbligati a non sottovalutare la situazione, noi in Veneto abbiamo una situazione atipica: le curve non stanno crescendo, siamo in un altopiano, ma le curve, parimenti, non stanno calando nonstante questi 20 giorni di restrizioni che avremo al 7 gennaio».
«Qualcosa non torna»
Restrizioni, zone rosse, regole, divieti: eppure il virus continua a circolare. Per il governatore Zaia qualcosa sfugge: «Noi il virus inglese ce lo abbiamo, ne abbiamo la certezza, lo abbiamo trovato in più casi: non ha sintomi più gravi ma è molto più contagioso. Qualcosa non torna, le restrizioni servono ma nonostante questo i contagi non calano. Dobbiamo fare squadra, ridurre al minimo le occasioni di contagio», ha spiegato. Ma dove si contagiano i cittadini? «Focolai familiari fra parenti non conviventi: in Veneto abbiamo molti casi di questo genere, e ricordare che se non si è conviventi, dal punto di vista sanitario si è degli estranei».
Modifica dei parametri
«Il Governo vuole modificare alcuni parametri in previsione dell’arrivo di una terza ondata – ha affermato Luca Zaia -, se si fa deve essere incontrovertibile, e un istante dopo non ci siano obiezioni. Deve essere chiaro che non si deva dar atto alle migliaia di discussioni alle quali abbiamo assistito per settimane. Noi governatori abbiamo detto che servono scelte con un fondamento scientifico, punto. Con questi dati epidemiologici nazionali serve intervenire con una formula che dia tranquillità per le prossime settimane perché le previsioni non sono rosee. Davanti a questa epidemia non ci sono decisioni dei politici, ma degli scienziati. Abbiamo sempre accettato le classificazioni del Governo, questo è quanto».
Rt sopra 1 per la zona arancione
Cambio dei parametri per decidere le fasce regionali: nel dettaglio si parla dell’Rt, ossia l’indice di trasmissibilità del Covid. «Saranno gli scienziati a decidere, si parla dell’indicatore Rt a 1 per far scattare la zona arancione, ma sarebbero una decina a ricadere in questo parametro, ma va detto che l’Rt nazionale è già sopra l’1», ha detto Zaia.
Nuova ordinanza
Scuole chiuse in Veneto fino a febbraio
Niente scuola fino a febbraio per i ragazzi delle superiori del Veneto. «Viste le previsioni della situzione epidemiologica, non ci sembra prudente lasciarle aperte, la didattica a distanza è procrastinata fino al 1 febbraio. Il 7 non sappiamo che classificazione avremo, rischiamo di aprire le scuole giovedì e dover richiudere il venerdì quando escono le fasce. L’ordinanza riguarda solo le scuole superiori, non è una contrapposizioni rispetto al ministro Azzolina, noi tutti vorremmo le scuole aperte ma in questo momento non mi sembra prudente.
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