di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 16.1.2018
– È corsa a cambiare la buona Scuola: sui 200 milioni per il merito, il Pd che ne pensa?
Il Pd li ha inseriti perché riteneva che fosse giusto valorizzazione il lavoro dei docenti e quindi riconoscere il lavoro ulteriore di chi, tra di loro, si impegna in diversi ambiti. E continuiamo ad essere convinti che sia un’idea giusta. A chi obietta sulla poca chiarezza delle modalità di valutazione, rispondo che è compito del comitato per la valutazione, istituito in ogni scuola, individuare i criteri per valorizzare il lavoro dei docenti, sulla base di principi generali specifici e stringenti fissati dalla legge. Gli strumenti per rendere la valorizzazione trasparente e la più oggettiva possibile sono quindi ben delineati e a disposizione delle scuole e dei docenti.
Chiamata diretta: va potenziata e fatta svolgere davvero, o è meglio cancellarla?
Preferisco chiamarla “chiamata per competenze”. Parliamo di uno dei pilastri della Buona Scuola e dell’autonomia scolastica. Ogni territorio ha caratteristiche e bisogni diversi. La scuola deve avere quindi la possibilità di scegliere quegli insegnanti che, a parità di titoli, hanno le caratteristiche più adatte per realizzare il piano formativo rispondente alle esigenze di quel territorio. E questo anche per valorizzare le competenze che i docenti possiedono. Quindi va potenziata e resa efficace.
Qualche giorno fa è esploso il caso dei diplomati magistrali. Se il Pd tornerà al governo: nuove stabilizzazioni o nuovi concorsi?
Condividiamo la linea che il Miur ha deciso di seguire. Bisogna aspettare l’interpretazione autentica da parte dell’Avvocatura dello Stato per capire quali siano le possibilità di intervento. Ricordo che il Pd è la forza politica che ha cominciato a risolvere in maniera organica la questione dei precari, definendo per quei docenti della scuola secondaria – che non sono rientrati nel piano assunzionale straordinario – una fase transitoria che consentirà loro di essere assunti. Siamo quelli che hanno deciso di modificare radicalmente il meccanismo di assunzione dei docenti per la secondaria, delineando un sistema che coniuga formazione e reclutamento e quindi siamo disposti a riflettere su un modello anche per scuola dell’infanzia e primaria. I concorsi saranno periodici. Aggiungo finalmente.
Alternanza e nuove competenze: come renderle davvero reali per gli studenti?
L’alternanza è una scommessa. I nostri ragazzi hanno bisogno di acquisire competenze trasversali a maggior ragione in un mondo, ce lo dicono i dati, dove il 60% degli studenti che oggi frequentano la scuola farà un mestiere che attualmente non esiste. L’alternanza è uno strumento in più per arricchire la cassetta degli attrezzi che, domani, i ragazzi potranno aprire per trovare gli strumenti adatti. Serve continuare a lavorare sugli strumenti di accompagnamento e sulla relazione con impresa e territorio.
L’istruzione tecnica è strategica per la manifattura: come rilanciarla?
L’istruzione tecnica è strategica per la manifattura ma anche per limitare la dispersione scolastica. Un’istruzione tecnica che ritrova la sua vera dignità è una scuola in cui i ragazzi si iscrivono con piacere e anche con orgoglio. Il rilancio passa, soprattutto, per il potenziamento dell’attività laboratoriale su cui abbiamo già investito 58 milioni di euro anche nell’ottica di rafforzare i collegamenti con il territorio.
La Fedeli ha derogato per un altro anno al vincolo di permanenza nella mobilità dei prof: come si fa a garantire, non solo a parole, la continuità didattica ai ragazzi?
Il Pd è per la continuità didattica. Sappiamo però che uno dei più grandi problemi della Buona Scuola, quello per cui abbiamo pagato il prezzo maggiore, è il fatto che gli insegnanti sono soprattutto al Sud e i posti liberi soprattutto al Nord. Parliamo di un fenomeno che è sempre esistito, ma che veniva avvertito meno negli anni passati, perché le assunzioni erano in numero molto inferiori. Nel momento in cui, grazie alla Buona Scuola, sono stati assunti molti docenti (oltre 130.00) , il fenomeno è sembrato esplodere. E chiaro che vorremmo tenere insieme la continuità didattica con le necessità affettive delle famiglie, ma per farlo non possiamo ricorrere alle deroghe. Serve un piano complessivo di ampio respiro. E, soprattutto occorre riequilibrare lo sviluppo economico tra le aree del Paese.
Formazione terziaria: più legata al mondo del lavoro e della ricerca, come?
Oggi servono competenze abilitanti all’utilizzo di strumenti avanzati di innovazione tecnologica legati ad industria 4.0. Gli ITS dovranno costruire percorsi formativi progettati con le imprese e realizzati con le università. Serve, inoltre, potenziare la sinergia con i territori, potenziando la filiera tra scuole, imprese, amministrazioni pubbliche. Potenziamento totale della sinergia con i territori. Inoltre è necessario rafforzare l’orientamento legato al territorio.
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Malpezzi (Pd): «Giusta la scelta di riservare 200 milioni alla valorizzazione degli insegnanti più meritevoli» ultima modifica: 2018-01-16T06:08:23+01:00 da