Materie maturità 2018: conto alla rovescia

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Il Corriere della sera, 29.1.2018

–  Allo scientifico lo spettro di Fisica in seconda prova. Ma gli studenti contano sul fattore elezioni per allontanare il rischio di una scelta così impopolare. L’incubo dei commissari esterni.

L’ora della verità

Ci siamo. Entro mercoledì 31 gennaio il Miur renderà note le materie e i commissari sterni della maturità 2018, l’ultima di vecchio conio, quella col quizzone e la tesina. Dall’anno prossimo infatti entrerà in vigore il nuovo Esame di Stato con due soli scritti e lo scuola-lavoro al posto della tesina all’orale. Ultimi giorni di frenetica attesa, ultime ore di scommesse e cabale per gli studenti. Soprattutto per quelli dello scientifico perseguitati dallo spettro di Fisica in seconda prova.

 

Lo spettro di fisica

Sono due anni almeno che i ragazzi dello scientifico (che rappresentano la metà degli studenti dei licei italiani) vivono una preoccupazione in più rispetto ai colleghi degli altri indirizzi: quella che possa essere «la volta buona» di Fisica in seconda prova. In teoria infatti la materia più temuta dai ragazzi e dalle ragazze dovrebbe alternarsi con matematica ma finora non è mai successo. Negli ultimi anni sia Giannini che Fedeli avevano segnalato l’intenzione di cavalcare finalmente la tigre, ma le simulazioni fatte in classe nel 2015-6 e nel 2016-7 si erano rivelate un mezzo fiasco: «troppo difficili» le prove per gli studenti, che da curriculum dedicano alla fisica solo 2 ore nel biennio e tre nel triennio. «Da ricalibrare» anche per i prof che in molti confessavano la propria inadeguatezza (i laureati in fisica o in altro corso di laurea che assicuri un’adeguata preparazione in fisica sono un’esigua minoranza). Quest’anno dunque gli studenti fino all’ultimo faranno gli scongiuri anche se, almeno nei loro auspici, vi sono un paio di elementi che potrebbero giocare a loro favore.

Il fattore elezioni

Primo: quest’anno finora il Miur non ha fatto avere alle scuole delle nuove simulazioni in Fisica come invece era successo negli ultimi anni. Segno, forse, che questo – che è l’ultimo anno della maturità di vecchio conio – non è l’anno giusto per introdurre una novità così dirompente? Gli studenti si augurano di sì. Confidando anche in un altro fattore di contesto: ovvero la campagna elettorale per il voto del 4 marzo che potrebbe sconsigliare mosse «impopolari» come sarebbe appunto la scelta di Fisica per la maturità.

Sarà l’ultima versione di greco doc?

E al classico? Qui lo scenario è più scontato: l’anno scorso è stata la volta di Seneca; in base all’alternanza perfetta che negli ultimi anni è diventata la regola, toccherà alla versione di greco. Anche in questo caso si tratterebbe di un’ultima volta perché il Miur sta lavorando a una revisione della seconda prova che potrebbe dare meno peso alla versione nuda e cruda e maggiore spazio a domande di cultura, storia filosofia e letteratura classica. Una riforma che molti filologi guardano con sospetto rivendicando il valore formativo dell’esercizio della traduzione in quanto tale.

Incubo commissari esterni

L’ansia degli studenti non è legata solo al toto-materie ma anche ai commissari esterni. La maturità – quella vecchia ma anche la nuova che non ha modificato questo assetto – prevede infatti 3 commissari interni (tre docenti che conoscono i ragazzi fin dall’inizio del triennio) e tre esterni (i più temuti: quelli che vengono da fuori e che quindi non sono condizionati né in positivo né in negativo da una lunga consuetudine con i candidati), più un presidente anch’esso esterno. L’anno scorso i commissari esterni furono per lo scientifico quelli di italiano, lingua straniera e fisica e per il classico quelli di italiano, lingua straniera e matematica.

Il peso del curriculum

Ma quanto pesa il curriculum dello studente nel voto finale di maturità? Per quest’anno – e solo per quest’anno ancora – fino a un massimo di 25 punti, più 15 a testa per ciascuno dei tre scritti e bene 30 per l’orale. Mentre dall’anno prossimo la media del triennio diventerà determinante nel voto finale in quanto potrà valere fino a 40 punti, più 20 e 20 dei due scritti e 20 anche all’orale, che risulta dunque fortemente ridimensionato.

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Materie maturità 2018: conto alla rovescia ultima modifica: 2018-01-30T04:35:51+01:00 da
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