dal blog del maestro Scialpi, 12.3.2018
– Matteo Renzi, lo aveva annunciato qualche giorno fa. E il risultato elettorale lo ha confermato. Da N. Pagnoncelli arriva anche la conferma.
La dichiarazione di Matteo Renzi
A meta febbraio M. Renzi aveva lasciato questa intervista-profetica:
“Matteo Renzi ha dichiarato a Rtl (13.02.18); “il suo Governo ha investito tanto nel settore, ha approvato una riforma importante, la Legge 107/15, ma ha raccolto pochissimo. Soprattutto in fatto di consensi. Perchè, ha detto, il 97% dei docenti ce l’ha con loro.” (tecnicadellalscuola.it).
Era sufficiente “leggere il Web”
Questa opposizione poteva essere ridotta, contenuta. Occorreva ascoltare veramente gli insegnanti. Non limitarsi ai semplici annunci, finalizzati solo a confondere. Certamente non a cambiare lo scenario.
Spesso il politico vive in una torre d’avorio. Quindi la “vox populi” non arriva. Quando gli giunge alle orecchie, spesso è “filtrata” dai collaboratori e in alcuni casi “distorta”. Pertanto era sufficiente andare dietro alle “briciole di pane”, disseminate nel Web per capire il malessere. Un esempio: “Avete avuto un atteggiamento da non ascoltatori, e pretendevate che molti vi ascoltassero. Perché? Il 40% degli italiani ha votato SI, il 60% ha votato NO, tra cui moltissimi docenti hanno votato NO, ma avrebbero votato SI se aveste lasciato le leggi così come erano, senza la manomissione sindacalista.
Perché è verissimo che molte riforme sono buone, ma avete mai chiesto a noi popolo dell’elettorato, cosa ne pensavamo? Avete mai ascoltato la nostra opinione? Dopo aver preso la lettera dei #NastriniRossiDocenti, l’avete letta per 30 secondi?”
Quindi…
Quindi non era difficile ipotizzare il calo. Meno il tracollo.
Estremamente interessanti sono i dati emersi da un recentissimo sondaggio realizzato dal noto istituto di Pagnoncelli, Ipsos. Si legge: “secondo tali risultati, pubblicati anche sul Sole24Ore, i lavoratori della scuola e più in generale della Pubblica Amministrazione, non hanno affatto gradito l’operato degli ultimi governi targati PD. Emergerebbe, infatti, come tra i dipendenti della scuola il 31,6% ha votato il Movimento 5 Stelle, tale percentuale sale ancora di più se si considera tutti i dipendenti pubblici (quasi il 41,6%).”
Le elezioni hanno decretato il fallimento del “Partito della Nazione”, teorizzato inizialmente da W. Veltroni. In altri termini è fallito il progetto “democratico-riformista” o per dirla con il filosofo ultramarxista E. Bloch, il profilo di una destra, mascherata dai colori rossi della sinistra.
Come dice un noto proverbio “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
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