di Franco Buccino, Scuola Oggi, 4.2.2019

– Si discute molto in questi giorni della nuova maturità. All’inizio l’attenzione si è concentrata sul disorientamento degli studenti e su una critica diffusa dei docenti alla notizia ufficiale e definitiva, a metà anno scolastico, che molte delle novità previste dalla legge sarebbero partite con la maturità 2019. Poi si è entrati nel merito delle nuove prove d’esame. Due autori per il tema letterario, magari uno dell’Ottocento e uno del Novecento; due materie insieme nella seconda prova: latino e greco, brani da tradurre e/o analizzare e contestualizzare; matematica e fisica, problema di matematica e, novità assoluta, la prova scritta di fisica. In genere ci si ferma alla seconda prova della maturità classica e di quella scientifica, snobbando le altre maturità. E poi via via a discutere tutte le altre novità, fino alle griglie nazionali di valutazione. Come in tutte le discussioni che si rispettino, sulle novità ci sono favorevoli o contrari che sostengono anche con veemenza le loro idee.

Studenti e docenti assistono, avviliti e perplessi, a discussioni, dotte disquisizioni, litigi feroci, soprattutto perché non si parla più di loro, che sono quelli che devono fare e gestire l’esame. A rincuorarli ci pensa il Ministro, il quale difende tutte le novità, smonta le critiche, ricorda che le prove Invalsi e Alternanza scuola lavoro le ha tenute fuori dall’esame, e conclude dicendo che con le consolidate altissime percentuali di promossi negli anni precedenti c’è poco da preoccuparsi, tutt’al più ci sarà un riequilibrio di voti alti tra sud e nord, che lui da buon leghista non dice ma auspica.

In tutti questi temi di discussione è appena sfiorato l’argomento che varrebbe maggiormente la pena di approfondire: che rapporto c’è tra prove ed esami finali che gli studenti devono sostenere e l’attività didattica che li ha visti impegnati per anni a scuola? È successo già con le prove Invalsi, succederà con la nuova maturità. Si costruiscono le prove avendo in mente il giusto rapporto tra abilità, competenze e conoscenze, pensando a come l’Ocse stila le classifiche, e non si tiene conto della scuola reale, della didattica di tutti i giorni. Di contro, la scuola procede quotidianamente con la solita cultura e i soliti strumenti dell’interrogazione, del compito; a tener conto delle conoscenze acquisite: contano le materie, le discipline, le nozioni più delle competenze e le abilità. Diciamolo con franchezza: la scuola di tutti i giorni e le nuove prove ed esami si ignorano.

Si ignorano per una scelta consensuale, e quindi sopportano i reciproci arrangiamenti, furbizie, omissioni. A breve, con le simulazioni, si codificheranno le regole pratiche per aggirare tutte le novità e vanificarne la portata. E qualcuno, già dopo la prima edizione della nuova maturità, rimpiangerà il vecchio esame, più serio e attento alla psicologia dello studente…

E se provassimo a simulare, anziché le nuove prove, per un tempo definito, un mese o giù di lì, la scuola che vorremmo, la scuola come dovrebbe essere e funzionare. Con momenti interdisciplinari seriamente programmati e valutazione collegiale degli alunni fatta sul campo. Superando le rigidità dell’orario delle lezioni e il gruppo classe, con compresenze significative dei docenti e un ruolo attivo degli studenti. La scuola che non c’è.

.

.

.

.

.

Maturità 2019 e la scuola che non c’è ultima modifica: 2019-02-05T04:42:39+01:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

Il flop del liceo Made in Italy, solo 500 iscritti in prima

di Salvo Intravaia, la Repubblica, 28.5.2024. “La scuola piegata ai pruriti ideologici del governo”. Deroga del…

13 ore fa

GPS. Appuntamenti per consulenze

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, maggio 2024. La Gilda degli insegnanti di Venezia informa…

14 ore fa

Personale Docente Educativo ATA – Disponibilità DOPO i movimenti a.s. 2024/2025. Classi di concorso in esubero

USR  per il Veneto, Ufficio I, A.T. di Venezia,  27.5.2024.   Anno scolastico 2024 –…

16 ore fa

Decreto Sostegno, Di Meglio: contrari alla scelta delle famiglie

dall'ufficio stampa della Gilda degli insegnanti, 27.5.2024. Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato un…

18 ore fa

Continuità insegnante di sostegno, Di Meglio (Gilda): “Va contemperato con le norme costituzionali”

La Tecnica della scuola, 27.5.2024. Durante il Consiglio dei Ministri del 24 maggio scorso, il…

21 ore fa

Riforma valutazione alunni: ancora uno stop in Commissione

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 27.5.2024. Riforma valutazione le nuove regole varranno dal…

21 ore fa