Maturità 2020: sì a test rapidi e tamponi, ma non per tutti

di Teresa Maddonni, Money.it, 2.6.2020

– Maturità 2020: sì a test rapidi e tamponi, ma non per tutti dal momento che l’iniziativa riguarda la sola Campania. Intanto in Lombardia mancano i commissari a soli quindici giorni dall’inizio dell’esame di Stato.

Maturità 2020: sì a test rapidi e tamponi COVID-19, ma non per tutti dal momento che questa è l’iniziativa messa in campo dalla Regione Campania per affrontare gli esami di Stato che si terranno, a partire dal prossimo 17 giugno in presenza e con il solo orale.

L’iniziativa è denominata “Scuola sicura” e prevede test rapidi e tamponi per affrontare la Maturità 2020 al fine di “mappare” docenti e personale scolastico in generale.

Intanto i soldi previsti dal decreto Rilancio per la Maturità 2020 serviranno a mettere in atto le misure di sicurezza per lo svolgimento del colloquio orale che sarà con la mascherina e a una distanza di almeno due metri.

E se a separare gli studenti dall’inizio della Maturità 2020 sono solo due settimane, sul territorio nazionale e in particolare nella regione Lombardiamancano all’appello moltissimi presidenti di commissione.

Maturità 2020: sì a test rapidi e tamponi in Campania

Per la Maturità 2020 arrivano test rapidi e tamponi COVID-19 per docenti e non docenti in Campania, come voluto dalla Regione.

L’iniziativa si chiama “Scuola sicura” e ha come obiettivo quello di controllare il personale scolastico con almeno 10mila tamponi e non solo quelli che dovranno affrontare la Maturità 2020 a partire dal prossimo 17 giugno.

L’esperimento durerà infatti anche nei mesi successivi in modo da arrivare sicuri e protetti a settembre con il rientro previsto in classe, anche se non tutti al momento sembrano d’accordo, in politica e nel mondo scolastico, sulla questione.

Intanto sono in arrivo, non solo per il personale e gli alunni residenti in Campania, ma per tutti coloro che dovranno affrontare la Maturità 2020 sul territorio nazionale, mascherine e dispositivi di sicurezza come previsto dal decreto Rilancio.

All’articolo 236 del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 maggio, il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche è incrementato di 331 milioni di euro nel 2020. Al comma 6 del succitato articolo si legge chiaramente:

“Al fine di garantire il corretto svolgimento degli esami di Stato per l’anno scolastico 2019/2020, assicurando la pulizia degli ambienti scolastici secondo gli standard previsti dalla normativa vigente e la possibilità di utilizzare, ove necessario, dispositivi di protezione individuale da parte degli studenti e del personale scolastico durante le attività in presenza, il Ministero dell’istruzione assegna tempestivamente alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, che sono sede di esame di Stato, apposite risorse finanziarie tenendo conto del numero di studenti e di unità di personale coinvolti.”

Il piano per lo svolgimento della Maturità 2020 in presenza prevede proprio il distanziamento di due metri tra personale docente e alunni, nonché l’utilizzo delle mascherine, sanificazione dei locali, divieto di assembramenti e regole stringenti per gli accompagnatori.

Intanto il punto dolente per la Maturità 2020 in presenza restano i commissari che risultano irreperibili specie in Lombardia.

Maturità 2020: non ci sono i commissari

Il problema della Maturità 2020 non sono tanto tamponi e test rapidi quanto la mancanza dei commissari, non ci sono in molte regioni, specie in Lombardia, a meno di quindici giorni dall’inizio degli esami di Stato.

Il problema riguarda i presidenti di commissioni, ruolo che può essere anche coperto non solo da presidi attualmente al lavoro, ma anche da quelli in pensione e insegnanti con almeno dieci anni di servizio.

Della fuga dei commissari avevamo già parlato, ma mentre pian piano il problema si sta risolvendo nelle varie zone di Italia, il caso lombardo crea preoccupazione.

Sembra che nella regione più colpita da COVID-19, su 1.700 commissioni della Maturità 2020, 700 ancora non siano state costituite perché mancano i presidenti.

Pochi presidi candidati, il che porterà, per risolvere la questione, l’Ufficio scolastico regionale a convocare docenti o anche presidi in pensione da non più di tre anni.

La paura del contagio, in molti casi, sta mettendo a rischio il corretto svolgimento della Maturità 2020, la più problematica e singolare che gli studenti italiani si siano mai trovati ad affrontare.

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Maturità 2020: sì a test rapidi e tamponi, ma non per tutti ultima modifica: 2020-06-03T03:38:02+02:00 da

Gilda Venezia

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