di Eugenio Bruno e Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 26.5.2020

– L’attesa per i 515.864 maturandi 2020 sta per terminare. Entro una settimana esatta (il 1° giugno), gli insegnanti delle discipline di indirizzo assegneranno a tutti loro un elaborato su un argomento (concordato) delle proprie discipline, che hanno caratterizzato i percorsi di studio dei ragazzi. L’elaborato dovrà essere poi trasmesso dal candidato agli stessi insegnanti, per posta elettronica, entro il 13 giugno. A quattro giorni, cioè, dall’avvio ufficiale dell’esame di Stato, che scatterà infatti il 17 giugno, alle ore 8,30, nella modalità, quest’anno straordinaria, del solo orale in presenza della durata indicativa di un’ora.

L’ordinanza ministeriale

A cancellare, con un tratto di penna, i canonici primi due scritti della maturità (italiano, e poi materie d’indirizzo), è stata l’ordinanza, firmata nei giorni scorsi dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con le ultime indicazioni a famiglie, studenti e docenti sulle prove finali delle scuole secondarie superiori. Sulla base di uno dei due scenari delineati dal decreto Scuola (il Dl 22/2020 attualmente all’esame del Senato). L’altro, prontamente abbandonato perché prevedeva il ritorno in classe entro il 18 maggio, prevedeva la possibilità di eliminare una delle tre prove previste originariamente (primo scritto d’italiano, secondo prova d’indirizzo e poi l’orale). Invece a causa dell’emergenza coronavirus – che prolungherà fino alla fine dell’anno scolastico lo stop (sancito in tutta Italia il 4 marzo) alla didattica in presenza per lasciare spazio a quella a distanza – quest’anno ci si limiterà al solo colloquio. Con un’opzione b ancora sul tavolo: il colloquio – che assegnerà 40 punti su 100 (mentre gli altri 60 arriveranno dal curriculum degli ultimi tre anni) – potrebbe essere svolto a distanza qualora la situazione sanitaria dovesse riaggravarsi e non consentire di svolgere l’esame in presenza, il colloquio sarebbe sostenuto in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona.

Un’altra novità della maturità 2020 è la composizione delle commissioni d’esame: dopo aver sperimentato negli ultimi anni una presenza mista (3 membri interni e 3 esterni), stavolta i maturandi si troveranno davanti 6 professori interni. Più il presidente che era e resta esterno. Una scelta su cui ha pesato sia la pandemia in atto, sia la volontà di semplificare il compito agli studenti dopo settimane piuttosto difficili. Come testimonia anche l’ammissione per tutti d’ufficio.

Il protocollo di sicurezza

L’altra cifra della maturità 2020, l’abbiamo detto, è la sicurezza. Proprio per garantirla al massimo, il ministero, affiancato da una commissione d’esperti, ha predisposto una serie di regole da rispettare. Ogni giorno sarà assicurata la pulizia di tutti gli spazi utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno pulite anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina: gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza, 2 metri. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. Ogni candidato potrà portare con sé al massimo un accompagnatore, che dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

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Maturità in classe ma a distanza di 2 metri ultima modifica: 2020-05-25T07:12:07+02:00 da
Gilda Venezia

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