Maturità, spetta la lode anche se in commissione ci sono dissensi

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di Pietro Alessio Palumbo, Il Sole 24 Ore, 24.5.2021.

Gilda Venezia

Nonostante il brillante percorso di studi, il brillante esame di maturità e le difficoltà di salute, lo studente della vicenda affrontata dal Tar del Lazio con la recente sentenza 903/2021, aveva conseguito il massimo dei voti senza “lode”.
Va innanzitutto chiarito che il giudizio afferente al riconoscimento della lode si connota per un elevato tasso di discrezionalità, con la conseguenza che la determinazione assunta dalla Commissione è suscettibile di accertamento giurisdizionale nei limiti di una evidente illogicità o di un grossolano travisamento dei fatti. I giudizi espressi dai docenti nei confronti degli studenti sono espressione di una valutazione che riflette le specifiche competenze del corpo docente che è “insindacabile”. Tuttavia al giudice amministrativo compete di verificare se il procedimento, a conclusione del quale tale giudizio è stato formulato, sia conforme o meno al parametro normativo.

L’obbligo di motivazione

Con il riconoscimento della lode la Commissione certifica il raggiungimento di traguardi formativi di assodata “distinzione”. E qualora ricorrano i presupposti previsti dalla disciplina di settore vi è lo specifico obbligo di motivazione in merito alla mancata concessione della lode. Infatti la normativa indica la sussistenza di condizioni oggettive e predeterminate che legittimano il riconoscimento della lode: i crediti conseguiti nella misura massima senza benefit di legislazione speciale; il punteggio massimo conseguito all’unanimità in tutte le prove; la media eccellente dei voti durante gli studi; il comportamento irreprensibile. In presenza delle circostanze descritte che costituiscono parametri di orientamento della discrezionalità tecnica della commissione esaminatrice, il mancato riconoscimento della lode deve essere, pertanto, sorretto da adeguata, anzi “rafforzata”, motivazione.

La mancanza di unanimità di giudizio

Nella vicenda la motivazione fornita dalla commissione è apparsa al Tar capitolino inidonea a descrivere l’iter logico seguito, apparendogli anzi irragionevole e illogica sia in quanto mossa dalla premessa dell’unanimità – che invece costituisce una regola di decisione e non un criterio di motivazione – sia perché ha utilizzato il raggiungimento del livello in senso comparativo con alunni appartenenti ad altre classi e non in modo assoluto o almeno con riferimento ad alunni della medesima classe dello studente in questione. Inoltre le peculiari condizioni di salute dello studente non sono state prese in adeguata considerazione.

Secondo il Tar qualora in particolare la motivazione anche di un solo componente non sia idonea a supportare un giudizio dissenziente, la stessa non può condizionare l’esito del giudizio complessivo. In altre parole seppur in mancanza di unanimità, la Commissione è tenuta ad attribuire la lode allo studente qualora una votazione dissenziente non sia stata adeguatamente giustificata.

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Maturità, spetta la lode anche se in commissione ci sono dissensi ultima modifica: 2021-05-24T06:16:50+02:00 da
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