Ministero Istruzione

Ministero ai diplomifici: ispezioni negli istituti che ora rischiano la revoca della parità scolastica

di Salvo Intravaia, la Repubblica, 24.1.2024.

Crollano gli alunni iscritti alle private che per la prima volta scendono sotto gli 800mila. Male infanzia e primaria, meglio solo le secondarie

Crollano gli alunni delle paritarie. Ma i diplomifici godono ancora di ottima salute. Dallo scorso mese di agosto, il ministero dell’Istruzione e del merito ha dichiarato guerra a quelle private che rendono troppo facile l’accesso al diploma. Anche con metodi al limite del lecito o addirittura illegali. E da settembre, gli uffici scolastici regionali hanno intensificato le visite ispettive presso tutti gli istituti che presentano numeri anomali. Secondo alcune notizie ancora da confermare, alcuni istituti rischiano la revoca della parità scolastica. O la chiusura di diverse classi. Fra qualche mese si dovrebbero vedere i risultati concreti di un’azione amministrativa accolta con favore dalle stesse associazioni delle scuole non statali, che anno dopo anno vedono calare gli adepti e che si considerano danneggiate dagli scandali che colpiscono una ridotta fetta di istituti. Soprattutto in tre regioni: Lazio, Campania e Sicilia. Nel frattempo, i diplomifici continuano a prosperare. Ecco quali numeri dovrà correggere prima possibile il ministero dell’Istruzione.

Gli iscritti in calo alle primarie

Dopo avere viaggiato per diversi anni attorno al milione di iscritti complessivi, erano 993mila nel 2013/2014, dapprima il loro numero è sceso sotto la soglia delle 900mila unità e per la prima volta gli alunni che frequentano le scuole paritarie italiane scendono sotto le 800mila posizioni.

Secondo i dati pubblicati qualche giorno fa da viale Trastevere, nell’anno 2022/2023 sono stati censiti 793.660 tra bambini e studenti di tutti gli ordini scolastici. Un decremento inesorabile dovuto non solo al calo demografico che ha colpito tutte le scuole italiane, statali comprese. Ma probabilmente determinato anche da ragioni economiche, considerato che le paritarie prevedono il pagamento di rette che non tutti i nuclei familiari possono permettersi. E che il sostegno da parte pubblica, si pensi al Buono-scuola previsto in alcune regioni, non basta a rendere praticabile la strada delle private a moltissime famiglie italiane. Cinque anni prima, nel 2017/2018, le non statali del sistema pubblico nazionale accoglievano quasi 850mila alunni. Limitando l’analisi al solo primo ciclo d’istruzione e la scuola dell’infanzia, la perdita di alunni delle paritarie è stato abbastanza vistoso: meno 11%. Contro un calo dell’8% che si registra nelle corrispondenti statali.

La piramide rovesciata

L’unico dato in controtendenza rispetto al calo generalizzato della popolazione scolastica è quello delle scuole superiori. Che nel quinquennio preso in considerazione ha fatto registrare un boom nelle paritarie. Mentre nelle statali non ci sono sostanziali variazioni. I 104mila studenti dell’anno scolastico 2017/2018 volano a oltre 131mila: più 27%. Il dato più anomalo riguarda gli iscritti all’ultimo anno di corso che nelle paritarie rappresentano il 39% del totale degli iscritti in tutti gli anni. Un valore quasi triplo rispetto al 15% di studenti del primo anno. Cinque anni prima, gli iscritti all’ultimo anno rappresentavano il 34% del totale e quelli al primo anno il 16% del totale. La cosiddetta piramide rovesciata quindi si accentua.

Un fenomeno di migrazione verso l’ultimo anno dell’intero ciclo che ha un solo significato: le paritarie vengono utilizzate, magari dopo uno o più insuccessi nelle statali, soprattutto per traghettarsi vero il diploma. Non esattamente una scelta ideologica. Nelle scuole pubbliche gli iscritti nei vari anni segue un andamento più logico. Nel 2022/2023, al primo anno troviamo il 22% degli studenti totali e, per effetto delle bocciature, dei trasferimenti e degli abbandoni, all’ultimo anno ne troviamo il 18%. Un’altra anomalia riguarda gli studenti over 18, che abbondano nelle paritarie, dove rappresentano addirittura il 60% degli iscritti all’ultimo anno. Mentre nelle statali ammontano a meno di un terzo: il 18%. Un dato che fa immaginare le paritarie come veri refugium peccatorum, scolasticamente parlando.

Ministero ai diplomifici: ispezioni negli istituti che ora rischiano la revoca della parità scolastica ultima modifica: 2024-01-23T14:02:47+01:00 da
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