Modello Berlino: si può ripetere l’anno scolastico per superare le carenze formative derivate dal Covid-19

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 10.4.2021.

I genitori possono chiedere di far ripetere l’anno scolastico ai propri figli per consentire un pieno recupero degli apprendimenti dopo un anno di didattica caratterizzata da ripetuti lockdown e chiusure delle attività scolastiche in presenza.

Gilda Venezia

In un interessante articolo pubblicato sulla Voce.info (Perdita degli apprendimenti, un problema serio di A.Piscopo, B.Romano) si dà notizia del fatto che la città-stato di Berlino ha approvato una legge che consente ai genitori che ne  facciano richiesta entro il 13 aprile di far ripetere l’anno scolastico ai propri figli per consentire un pieno recupero degli apprendimenti dopo un anno di didattica caratterizzata da ripetuti lockdown e chiusure delle attività scolastiche in presenza. Una soluzione drastica per recuperare quello che non si è fatto o non si è riusciti  a fare nell’attività didattica ordinaria. Non sappiamo quanto successo possa avere tale iniziativa, ma sicuramente è frutto di un acceso dibattito nella società civile.

L’intervento, improntato al “fermarsi per non rimanere indietro”  sottolinea la funzione della scuola come “ascensore sociale”, promotrice da un lato di un diritto e di un’opportunità per gli studenti, dall’altro dell’interesse nazionale ad avere cittadini in pieno possesso di saperi e competenze.

L’“approccio berlinese” viene in questi giorni discusso in Galles, Scozia e Florida dove, però, si considera anche l’ipotesi di fermare l’intero sistema scolastico per un anno.

Non siamo convinti che la soluzione berlinese sia la migliore. Infatti nel nostro Paese si scontrerebbe con grandi problemi organizzativi relativi alla riorganizzazione delle classi per livelli o in gruppi classe che si possono creare in maniera incongruente. Sono poi da considerare i possibili effetti pedagogici derivati dal togliere uno o più studenti dal gruppo classe per farlo traslocare in altro gruppo classe con una ricostruzione ex novo  della relazione educativa con altri docenti.

In Italia, dove per tanti vale più il conseguimento del titolo di studio inteso come pezzo di carta, si potrebbe avere paradossalmente una situazione in cui i figli delle classi più colte e agiate diventino i reali destinatari del periodo/anno di recupero, mentre per gli altri rimarrebbe importante finire la scuola nel più breve tempo possibile senza ritardi e bocciature, a prescindere dai saperi e dagli apprendimenti conseguiti.

Ma è interessante notare che sul tema del recupero del ritardo negli apprendimenti in nome dell’interesse nazionale e collettivo di avere studenti che compiono un percorso pieno e consapevole degli studi in Italia nessuno dica nulla. Le proposte estemporanee di Azzolina e Bianchi in merito alla possibile continuazione dell’anno scolastico in giugno con attività in presenza sono restate lettera morta perché non sostenute da una riflessione profonda sulla funzione del sistema scolastico sempre più considerato come parcheggio delle giovani generazioni e condizionato dai tempi del lavoro dei genitori e del turismo.

La mancanza di un dibattito culturale su tali temi nel nostro Paese è preoccupante e da questa assenza deriva anche la dequalificazione professionale della funzione dei docenti che non sono ormai più chiamati ad insegnare, ma a fare generici “educatori” e “care-givers”.

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Gilda degli insegnanti di Venezia

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Modello Berlino: si può ripetere l’anno scolastico per superare le carenze formative derivate dal Covid-19 ultima modifica: 2021-04-10T05:15:46+02:00 da
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