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Molestie sessuali a scuola, Fedeli accelera le norme sul licenziamento docenti

Oggiscuola, 18.1.2018

– Per il docente Massimo De Angelis del liceo Massimo di Roma, arrestato martedì per molestie a carattere sessuale nei confronti di alunne ed alunni e che oggi verrà interrogato, se giudicato colpevole nel procedimento disciplinare scatterà il licenziamento anche prima del procedimento penale. È questa la norma che la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli chiederà di inserire nel nuovo contratto degli insegnanti, come spiega in una intervista al Corriere della Sera: “Chi viene giudicato colpevole dopo il procedimento disciplinare, sarà comunque licenziato”, “non tutte le infrazioni disciplinari hanno rilievo penale. Nei limiti della legge Madia sul pubblico impiego va messa l’aggravante per tutte le molestie nei confronti dei minori”.

Dunque non si distinguerà più tra casi gravi e meno gravi, come avviene ora: “Un docente che ha molestato una studentessa non può rimanere al proprio posto. Non sfugge infatti a nessuno che nel particolare e delicato rapporto che si instaura tra docente e discente ci sono dei limiti che non possono mai essere varcati. E’ anche questione di etica professionale. E’ intollerabile che gli autori di queste violenze siano coloro ai quali le famiglie affidano i proprio figli e le proprie figlie”. Quindi sottolinea: “E’ un fenomeno, questo, che c’è dentro la società e riguarda i rapporti uomo/donna. C’è dentro le famiglie purtroppo, e dentro la scuola. Io dico brave alle ragazze che denunciano, che hanno il coraggio di dirlo ai genitori e ai professori. Ma queste ragazze devono trovare ascolto, sostegno e risposte proprio dentro le istituzioni”.

“Ci vogliono verifiche accurate ma rapide – prosegue Fedeli -, il procedimento disciplinare da parte dell’Ufficio scolastico regionale e poi, se c’è colpevolezza, la sanzione, sempre la più grave perché c’è un rapporto asimmetrico di forza oggettiva del professore nei confronti degli alunni. La libertà di insegnamento non c’entra perché deve e può riguardare la didattica ma non giustifica atteggiamenti scorretti. II docente ha una responsabilità pubblica: per questo se non rispetta il suo ruolo non solo può commettere reati ma anche creare un vulnus nel rapporto di fiducia con l’amministrazione e con lo Stato che lo delega”.

E aggiunge: “Credo che ci sia più consapevolezza delle ragazze e che siano le denunce a essere aumentate rispetto al passato. E io dico: meno male”, “dopo i recenti fatti di cronaca affrontiamo il tema della violenza a sfondo sessuale. Va detto che oltre alle sanzioni io credo molto alla prevenzione e dunque alla formazione dei docenti che, se ben fatta, ci dovrebbe aiutare a tenere fuori questi fenomeni dalle nostre scuole”. Interrogata poi se lei stessa abbia subito avances o molestie a scuola risponde: “Andavo dalle suore a Bergamo, non mi è mai successo nulla a scuola. Dopo sì, ma ero già forte e autonoma per poter reagire”.

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Molestie sessuali a scuola, Fedeli accelera le norme sul licenziamento docenti ultima modifica: 2018-01-18T19:35:26+01:00 da
Gilda Venezia

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