di Lucrezia Di Dio, Orizzonte Scuola, 28.12.2015.
Le nuove regole dettate dall’INPS sull’indennità di disoccupazione Naspi, stabiliscono che per redditi fino a 8000 euro annui non si perde il diritto alla percezione dell’ammortizzatore sociale.
A stabilirlo la circolare 194/2015 dell’INPS la quale conferma che le soglie reddituali derivanti dallo svolgimento di attività lavorativa, sia essa autonoma, parasubordinata o dipendente, che possono essere cumulate con la percezione della NASPI rimangono fissate ad euro 8mila per i lavoratori subordinati e parasubordinati e ad euro 4800 per i lavoratori autonomi.
Questo significa che, pur esercitando una attività lavorativa che permetta di rimanere al di sotto di questa soglia annua, si potrà continuare a percepire l’indennità di disoccupazione in misura ridotta. Per redditi pari o inferiori alle soglia sopra descritte l’assegno Naspi sarà pari ad un importo dell’80% dei redditi conseguiti con il rapporto di lavoro, rapportato al periodo di tempo che intercorre tra la data di inizio dell’attività e quella di fine dell’indennità.
Stato di disoccupazione: come viene accertato?
Sempre con la circolare 194/2015 l’INPS comunica anche le regole per accertare lo status di disoccupazione del lavoratore.
Per poter accedere alla NASPI, infatti, il requisito fondamentale è lo stato di disoccupazione del lavoratore che, in assenza del portale nazionale delle politiche del lavoro, può venire accertata in due modi:
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