di Alessia Tripodi, Il Sole 24 Ore, 23.2.2018
Un “restyling” delle materie di elementari e alle medie che dà sempre più spazio alla cittadinanza consapevole, quella che un tempo si chiamava educazione civica. Tanto da farla diventare trasversale agli altri insegnamenti: i ragazzi potranno imparare a diventare cittadini dotati di senso della legalità ed etica della responsabilità anche durante l’ora di storia, di matematica e di educazione fisica. È proprio la traversalità della cittadinanza consapevole uno dei perni della rilettura delle Indicazioni nazionali presentata oggi al ministero dell’Istruzione, alla presenza della ministra Valeria Fedeli.
Più attenzione a sostenibilità, lingue e digitale
Le Indicazioni nazionali, emanate nel 2012, sono il documento di riferimento per la progettazione del curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e fissano «le finalità e i traguardi che vanno garantiti» agli alunni. A cinque anni dalla pubblicazione le Indicazioni vengono rilanciate, spiega il Miur, per «dare maggiore centralità e trasversalità al tema della cittadinanza, che attraverserà tutte le discipline», così da preparare gli studenti ad affrontare le nuove sfide e i cambiamenti in atto. E la nuova ricetta – alla quale ha lavorato un Comitato scientifico coordinato dal professor Italo Fiorin – non aggiunge nuovi insegnamenti, ma rinnova quelli esistenti, puntando sulla valorizzazione dell’educazione alla sostenibilità, delle lingue, del pensiero matematico e computazionale, del digitale, delle arti. Senza dimenticare la padronanza della lingua italiana «essenziale – spiega il ministero – per sviluppare le competenze necessarie per il successo scolastico e il pensiero critico».
Fedeli: per gli studenti strumenti per affrontare il mondo globale
«L’obiettivo è rendere questo testo del 2012 sempre più coerente con i tempi e con le sfide che viviamo», ha spiegato la ministra Fedeli, aggiungendo che dare ai ragazzi competenze di cittadinanza «vuol dire offrire strumenti per affrontare il mondo globale». Quello presentato ieri è un documento “aperto”, che prima dell’adozione definitiva – fa sapere il ministero – verrà proposto alle scuole per essere testato nella pratica didattica quotidiana. Sarà quindi trasmesso agli insegnanti con una nota illustrativa delle possibili azioni di accompagnamento per i prossimi due anni: seminari, attività per reti di scuole, percorsi di formazione, raccolta e diffusione di buone pratiche.
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