di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 10.5.2025.
L’emanazione del testo definitivo delle Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo è data ormai per imminente, potrebbe essere questione di qualche settimana.
Con questo provvedimento si aggiunge un tassello significativo alla storia dei “programmi” della scuola elementare che inizia esattamente 80 anni fa quando l’alloraRe d’Italia Umberto II, insieme con il Ministro Guardasigilli Palmiro Togliatti, firmò i primi programmi post-fascisti, voluti e scritti da Carleton Washburne, pedagogista statunitense a cui il Governo alleato aveva assegnato il compito di sostenere il nostro Paese nel lavoro di ricostruzione del sistema scolastico.
In realtà i programmi del 1945, che riguardavano anche la “scuola materna” (ma quella statale non esisteva ancora), rimasero formalmente in vigore fino al 1955 senza però essere applicati con particolare impegno: si trattava infatti di programmi largamente ispirati ai principi dell’attivismo pedagogico e del pragmatismo filosofico nordamericani, molto lontani dalla tradizione italiana.
Quel documento vide l’intensa collaborazione del pedagogista catanese Gino Ferretti ma per la sua impostazione ritenuta troppo “laica” venne vivacemente ostacolato dalle autorità ecclesiastiche.
Dieci anni dopo, nel 1955, con i “Programmi Ermini” il conto viene pareggiato: entrano in campo il bambino “tutto intuizione, fantasia e sentimento” e, soprattutto, l’insegnamento della religione cattolica intesa come “fondamento e coronamento” dell’intero processo educativo (così stava scritto nella premessa dei programmi).
Nel 1958 anche i programmi per la scuola materna vengono aggiornati e sostituiti con gli orientamenti, modificati poi nel 1969 dopo l’istituzione della scuola materna statale.
Nel 1985, con la ministra Franca Falcucci, si arriva ai nuovi programmi per le elementari che mettono al centro il “bambino della ragione” ispirandosi al cognitivismo e al costruttivismo (Bruner e Gardner sono considerati gli ispiratori teorici del documento).
Passano poco meno di 20 anni, agli inizi del millennio i programmi vengono aboliti per essere sostituiti con le Indicazioni, considerate più coerenti con le disposizioni delle norme sulla autonomia scolastica.
Siamo nel 2004, quando con la ministra Letizia Moratti, viene approvato il decreto legislativo 59 che contiene in allegato le Indicazioni per i Piani di studio personalizzati.
Il resto è storia recente: nel 2007 il ministro Fioroni adotta le Indicazioni per il curricolo che vengono tenute a battesimo dal filosofo francese Edgar Morin, mentre nel 2012 il documento viene aggiornato quando era in carica il ministro Profumo.
Poi nel 2018 è stato il momento delle Indicazioni riviste alla luce dei “nuovi scenari”.
Adesso, a 80 anni dai programmi Washburne, 70 dopo quelli Ermini e 40 dopo quelli Falcucci, le scuole dovranno vedersela con le Indicazioni Valditara.
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Nuove Indicazioni Nazionali: ultima puntata dopo 80 anni dai primi programmi ultima modifica: 2025-05-11T06:15:58+02:00 da