Opzione donna. Domande entro il 29 febbraio

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 7.2.2020

– Domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2019 (opzione per il trattamento contributivo – articolo 16 Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4 convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26 – articolo 1, comma 476 Legge 27 dicembre 2019, n. 160 – opzione donna.

Il Miur ha aperto le funzioni POLIS  relative alle domande di cessazione dal servizio previste dall’opzione donna . Si potrà inoltrare la domanda fino alle ore 23.59 del 29 febbraio 2020.

L’Inps con la circolare numero 18/2020 pubblicata oggi dopo le anticipazioni già fornite con il messaggio numero 243/2020 lo scorso mese. Il chiarimento si rende necessario per regolare la novella di cui all’articolo 1, co. 476 della legge 160/2019 (Legge di Bilancio per il 2020) che prorogato di un anno ancora la scadenza dei termini di sperimentazione della misura.

Per avere accesso a questa finestra bisogna aver maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età  almeno di 58 anni.

Il diritto alla decorrenza della pensione si consegue trascorsi:
a)  dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
b) diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. Per le lavoratrici del comparto scuola e AFAM trovano applicazione, in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici, le disposizioni di cui all’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449; quindi al ricorrere dei prescritti requisiti, le stesse possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre 2020 e dal 1° novembre 2020.

L’Inps ha precisato che ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Una volta appurato che lavoratrici in possesso dei requisiti previsti, si dovrà comunque ben considerare l’entità del taglio dell’assegno di pensione: l’adesione ad Opzione Donna prevede infatti il passaggio dell’intera carriera lavorativa nel sistema, meno convenienti, di tipo contributivo.

La trasformazione in questo regime di tutti gli anni precedenti al 1996, da considerare di base con il sistema retributivo e per questo motivo più convenienti, comporta un taglio dell’assegno non indifferente: in media, si aggira attorno al 25-30%.

Questo significa che una docente o un’Ata si ritroverà una pensione di poco superiore ai mille euro. Un motivo per il quale Opzione Donna, almeno nella scuola, dove gli stipendi non brillano certo per essere tra i più alti, non è mai decollata.

Resta fermo, inoltre, il principio della cristallizzazione del diritto a pensione: le lavoratrici che hanno perfezionano i prescritti requisiti entro il 31 dicembre 2019 possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile.

Regole di calcolo

L’opzione donna, come noto, determina l’applicazione delle regole di calcolo contributive dell’intero assegno pensionistico. Per queste lavoratrici vale la pena anche segnalare una novità interessante degli ultimi giorni (Circ. Inps 6/2020): la possibilità, tra l’altro, di riscattare con il nuovo sistema agevolato di cui al DL 4/2019 la laurea i cui periodi di corso universitario si collochino antecedentemente al 1° gennaio 1996 (quelli successivi erano già riscattabili con il metodo agevolato). Questa facoltà va vista con favore perchè può aiutare ad acquisire l’anzianità contributiva minima (35 anni) ad un costo particolarmente ridotto (circa 5.264 euro per ogni anno da riscattare). Si ricorda che la domanda di riscatto con i suddetti criteri può essere presentata contestualmente all’opzione donna e alla domanda di pensionamento oppure, se la domanda di riscatto è stata già presentata, se ne può chiedere il ricalcolo con il sistema contributivo (a condizione però che non sia stato pagato l’importo dovuto, anche solo la prima rata).

Per inoltrare la domanda clicca qui:

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Opzione donna. Domande entro il 29 febbraio ultima modifica: 2020-02-08T06:32:05+01:00 da
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